sudo mount -t vboxsf 'Cartella condivisa host' /mnt/'Cartella condivisa host'
- sudo, chiede di eseguire i comandi successivi con i diritti di amministratore;
- mount, monta un dispositivo come può essere un disco rigido; in questo caso la vostra cartella condivisa. L'opzione Cartelle condivise di fig. 7 nella 1a parte del post la rende infatti disponibile al guest Linux proprio come se fosse un dispositivo, e come tale può essere montata;
- -t, una opzione di mount per indicare il tipo di filesystem (cioè di organizzazione dei dati) del dispositivo che vogliamo montare;
- vboxsf, è il filesystem di VirtualBox;
- 'Cartella condivisa host', il dispositivo da montare. Gli apici servono solo perché il nome del dispositivo contiene spazi ma non fanno parte del nome stesso; se non ci fossero spazi nel nome, gli apici singoli non comparirebbero;
- /mnt/'Cartella condivisa host', la posizione della cartella in cui il dispositivo (cioè la nostra cartella condivisa) viene montato e reso disponibile sotto Linux.
Vediamo adesso come condividere l'intero disco rigido host direttamente dalla macchina guest in funzione. Cliccate su Dispositivi --> Cartelle condivise della finestra di VirtualBox in cui gira il guest (fig. 14)
fig. 14
Si aprirà nuovamente la finestra Aggiungi condivisione: cliccate sul pulsante di ricerca della cartella da condividere come indicato dal mouse in fig 15.
fig. 15
Questa volta però selezionate l'intero disco rigido: non c'è nulla infatti che ci vieta di farlo, anche se l'opzione che stiamo usando di VirtualBox si chiama Cartelle condivise! Cliccate su OK per confermare la scelta e proseguire.
fig. 16
Tornerete così alla schermata precedente (fig. 17). Se volete cambiate pure il Nome cartella con cui il disco rigido sarà visibile nel guest, e poi scegliete se lasciare selezionata o meno l'opzione Make Permanent. Se è selezionata la condivisione è permanente, in caso contrario si tratterà di una Cartella transiente, la cui condivisione è valida solo per questa sessione di lavoro. Quando spegnerete la macchina virtuale, badate, non un semplice riavvio, ma spegnimento e riaccensione, la condivisione andrà persa e occorrerà condividerla nuovamente se ne avete ancora bisogno.
Quando avete terminato, cliccate su OK per proseguire.
fig. 17
Ed eccola! Nel vostro file manager è apparsa l'icona di una nuova cartella: C_DRIVE (fig. 18); cliccateci sopra per aprirla.
fig. 18
Vi ritroverete così a navigare il disco rigido dell'host (fig. 19) che era quello che volevamo!
Ricordate però: state soltanto navigando il disco rigido dell'host, come se vi foste affacciati ad una finestra che vi fa dare un'occhiata al contenuto. I file perciò, anche se li vedete dal guest, fisicamente sono ancora sull'host. Se lì volete fisicamente sul guest, allora dal vostro file manager trascinateli in una cartella del guest stesso e verranno copiati lì.
fig. 19
E' tutto! O forse no... forse no, anzi, no! Proprio per niente.
Come Michele Benvegnù ha segnalato (grazie Michele, sempre preziosissimo! :-D), quanto abbiamo visto finora nelle 2 parti di questo post è soltanto teoria (questo sono io a dirlo). Nella pratica VirtualBox non può scavalcare quelli che sono i meccanismi di funzionamento interni di Linux.
Risultato: se provate a riavviare la macchina virtuale, vi accorgerete che nei vostri punti di mount, Cartella condivisa host e DRIVE_C non è visibile più nulla. Occorre rifacciate ogni volta a manella il mount della cartella condivisa con i comandi:
sudo mount -t vboxsf 'Cartella condivisa host' /mnt/'Cartella condivisa host'
oppure
sudo mount -t vboxsf 'C_DRIVE' /mnt/'C_DRIVE'
Lo trovate noioso? Sono d'accordo con voi! Ecco perché nella terza parte di questo post vedremo come fare l'auto-mount della cartella condivisa. ;-D
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