lunedì 1 ottobre 2007

Bentornato autunno

Spesso succede di alzarmi molto presto, diciamo le 4 del mattino.
E' un'ora magica: c'è qualcosa nell'aria, un'energia molto particolare, fine, sottile, penetrante ma leggera, che ti arriva fin nel cervello e all'istante ti snebbia la mente senza forzare: semplicemente sei sveglio.

E così, anche questa mattina sono salito sul terrazzo che ho la fortuna di poter usare in questo periodo, e ho respirato a pieni polmoni: un'aria sottile, penetrante ma gradevole e tranquilla mi ha riempito, seguita da uno strano profumo: qualcosa di vago ma familiare, e ho continuato a respirare. La memoria olfattiva è potente, a volte un profumo può farci tornare indietro fino all'infanzia in un istante.

Mi sono ritrovato a ricordare della mia infanzia, di quando il primo ottobre era il giorno in cui cominciavano le scuole (frequentavo le elementari), di quando le stagioni si presentavano regolari e sempre uguali, di quando ottobre era il mese dei funghi e con mio zio andavamo nel bosco a cercarli.

Ecco cosa mi ricordava quell'odore: è l'odore delle foglie bagnate del sottobosco che cominciano a trasformarsi nell'humus che nutrirà la terra per l'anno a venire. E' stato un momento dolce di incontro con me stesso, di chi sono e di chi sono stato, l'io bambino e l'io adulto, uniti da un ricordo lontano ma vivo, in qualche modo sempre presente, dell'autunno che vive e porta un tepore dolce e avvolgente.

Bentornato autunno, non lo sapevo, ma ti stavo aspettando.

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