mercoledì 27 giugno 2007

VirtualBox: Guest Additions in Windows XP

Occupiamoci adesso dell'installazione delle VirtualBox Guest Additions in Windows XP. Ricordatevi che le Guest Additions vanno installate sul sistema guest, non quello host; premesso questo, iniziamo!

Avviate VirtualBox, poi la macchina virtuale di Windows XP (fig. 1). Terminato il caricamento di Windows all'interno della finestra, sulla finestra cliccate Dispositivi --> Installa Guest Additions.

VirtualBox - Guest Additions - Windows XP: installazione
fig. 1


All'interno del sistema guest parte il wizard di installazione delle Guest Additions. Cliccate su Next per proseguire (fig. 2).

VirtualBox - Guest Additions - Windows XP: wizard d'installazione
fig. 2


Vi verrà chiesto il percorso della cartella in cui installare le Guest Additions, se non avete esigenze particolare lasciate la scelta di default e proseguite cliccando su Install (fig. 3). Tenete a mente che la cartella programmi in cui vengono installate è quella all'interno del PC virtuale, non quella sull'host (nell'ipotesi che host e guest siano entrambi sistemi Windows).

VirtualBox - Guest Additions - Windows XP: percorso d'installazione nel sistema guest
fig. 3


Partita l'installazione (fig. 4), questa copierà tutti i file nella cartella di destinazione e apporterà al sistema guest le modifiche opportune.

VirtualBox - Guest Additions - Windows XP: avanzamento installazione
fig. 4


Terminata l'installazione e riavviato il sistema se richiesto, vedrete un'icona nuova nella System Tray a ricordarvi che ora le Guest Additions sono attive (fig. 5).

VirtualBox - Guest Additions - Windows XP: installate e attive nella system tray
fig. 5


Vediamole adesso in azione. Cliccate sul desktop con il tasto destro del mouse e poi con il sinistro su Proprietà. Nella finestra che si apre cliccate sul tab Impostazioni (fig. 6). Come potete notare, la risoluzione massima è passata da 1024x768 a ben 6400x1200 con colore a 32 bit. Scegliete quella a voi più consona e cliccate su Applica per verificare che tutto funzioni correttamente.

VirtualBox - Guest Additions - Windows XP: regolazione risoluzione video
fig. 6

Le Guest Additions in un sistema Windows sono effettivamente molto elastiche e performanti. Per esempio: se cliccate sul menù Macchina --> Ridimensiona automaticamente la finestra Guest (fig. 7),

VirtualBox - Guest Additions - Windows XP: regolazione automatica risoluzione
fig. 7


da quel momento in poi, cliccando sul pulsante di ridimensionamento della finestra del guest (fig. 8), vedrete la risoluzione all'interno di essa adeguarsi automaticamente. Se cliccate con il tasto destro sul desktop e visualizzate nuovamente Proprietà, potrete verificare che la risoluzione impostata è effettivamente cambiata e continua a cambiare.

VirtualBox - Guest Additions - Windows XP: pulsante ridimensionamento finestra guest
fig. 8


Anche gli appunti condivisi adesso funzionano, comunque fate un giro delle varie funzioni a disposizione e verificate che tutto funzioni a dovere.


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martedì 26 giugno 2007

VirtualBox: installare le Guest Additions in SUSE, fase 3

Nel post "VirtualBox: installare le Guest Additions in SUSE, fase 2" abbiamo visto comparire le Guest Additions sul desktop della vosta macchina virtuale. Non vi resta che compilarle e finalmente potrete godervene tutti i loro benefici.

Riprendiamo da dove eravamo: fig. 1.

VirtualBox - Guest Additions - SUSE: pronte sul desktop
fig. 1


Date un'occhiata al contenuto del file ISO: fate un doppio click sull'icona delle Guest Additions, vedrete qualcosa di simile a fig. 2; quello che a noi interessa è il file "VBoxLinuxAdditions.run".

VirtualBox - Guest Additions - SUSE: contenuto del file ISO delle Guest Additions
fig. 2


Cliccate sul menù File --> Apri nel terminale (fig. 3).

VirtualBox - Guest Additions - SUSE: apertura in emulatore di terminale del file ISO
fig. 3


Si aprirà l'emulatore di terminale (fig. 4), scrivete il comando:

sudo sh ./VBoxLinuxAdditions.run

Mi raccomando le maiuscole/minuscole, Linux è case-sensitive.

VirtualBox - Guest Additions - SUSE: comando di installazione Guest Additions
fig 4


Dopo avergli dato la password di root, se tutto è a posto partirà la compilazione della VirtualBox Guest Additions (fig. 5).

VirtualBox - Guest Additions - compilazione completata, riavviare il sistema!
fig. 5


Complimenti!
Siete riusciti ad installare le VirtualBox Guest Additions sul vostro sistema SUSE.

Non vi resta che riavviare il sistema. Una volta fatto, potrete beneficiare fin da subito di maggiore velocità della scheda video, risoluzioni superiori, ancora più colori; il mouse non resterà più prigioniero nella finestra, gli Appunti condivisi (il copia-incolla fra guest ed host) saranno attivi e così via; fate delle prove e verificate che tutto funzioni.

Di una cosa però non potete ancora beneficiare: le Cartelle condivise.

Lo so, per alcuni è stata un pò una delusione, ma la configurazione base della macchina virtuale così come l'abbiamo vista nel post "Virtualizzazione: creiamo un PC virtuale con VirtualBox 1.4 (parte 1)" ed i successivi 3 della serie, non è sufficiente. Occorre una diversa modalità di rete che vedremo a breve, e qualche altro piccolo aggiustamente nella macchina virtuale: solo allora potrete condividere in tutta comodità anche le cartelle dell'host.


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VirtualBox: installare le Guest Additions in SUSE, fase 2

Nel post "VirtualBox: installare le Guest Additions in SUSE, fase 1" abbiamo visto:

- l'attivazione del supporto ai moduli di kernel esterni,
- l'installazione del compilatore GNU.

Proseguiamo ora con la fase 2, l'installazione delle VirtualBox Guest Additions.

Se è rimasto intrappolato dentro, tirate fuori il mouse dalla finestra della macchina virtuale (premete il tasto CTRL destra sulla tastiera), cliccate sul menù Dispositivi della finestra, poi su Installa Guest Additions (fig. 1).

VirtualBox - Guest Additions - SUSE: menù installazione Guest Additions
fig 1


Ora, se nel CD/DVD della macchina virtuale non vi è nulla, queste compariranno immediatamente sul desktop, se invece com'è probabile, è ancora caricato il file ISO d'installazione della vostra SUSE, allora sembrerà non accadere nulla; tra poco però vedremo che qualcosa, ancorché dietro le quinte, è avvenuto.

Intanto, provvedete a scaricare dal CD/DVD la ISO d'installazione in questo modo: sul desktop, cliccate con il tasto destro sull'icona del CD/DVD e poi su Espelli (fig. 2).

VirtualBox - Guest Additions - SUSE: espulsione ISO dal CD/DVD della macchina virtuale
fig. 2


Aspettate che l'icona scompaia dal desktop, poi, dal menù Dispositivi, cliccate su Smonta CD/DVD-ROM (fig. 3).

VirtualBox - Guest Additions - SUSE: smontaggio CD/DVD-ROM
fig. 3


Ora che il lettore è vuoto e smontato, occorre rimontarlo caricandovi dentro l'immagine ISO delle Guest Additions. Cliccate su: Dispositivi --> Monta CD/DVD-ROM --> Immagine CD/DVD-ROM (fig. 4).

VirtualBox - Guest Additions - SUSE: montaggio nuova ISO nel CD/DVD-ROM
fig. 4


Si aprirà il Gestore dei dischi virtuali sul tab dedicato alla gestione delle immagini CD/DVD, date un'occhiata: è comparso un nuovo file ISO, "VBoxGuestAdditions.iso", che è stato reso disponibile nel Gestore dei dischi virtuali proprio quando avete cliccato su Installa Guest Additions e sembrava non fosse accaduto nulla. Cliccate su questo file e poi su Seleziona (fig. 5).

VirtualBox - Guest Additions - SUSE: file ISO delle Guest Additions
fig. 5


Pochi secondi, ed eccole: le VirtualBox Guest Additions sono state caricate nel lettore CD/DVD (fig. 6).

VirtualBox - Guest Additions - SUSE: Guest Additions sul desktop
fig.6


Bene, anche la fase 2 è finita. Vi resta solo la fase 3, compilare le Guest Additions, e avrete terminato la loro installazione. Seguitemi nel prossimo post, "VirtualBox: installare le Guest Additions in SUSE, fase 3" per sapere come fare.

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VirtualBox: installare le Guest Additions in SUSE, fase 1

Nel post "VirtualBox: installare le VirtualBox Guest Additions, procedura generale", avevamo visto la loro procedura d'installazione per una generica distribuzione Linux; in questo invece vedremo un esempio concreto: entreremo nel dettaglio della loro installazione su una distribuzione SUSE Linux 10.2 in configurazione di default, ossia installata senza modificare le scelte proposte da YAST.

La fase 1 della procedura prevede l'attivazione al supporto dei moduli di kernel esterni e, almeno per SUSE in configurazione di default, anche l'installazione del compilatore GNU, quest'ultimo necessario per poter procedere nella fase 3, alla compilazione delle Guest Additions.


Cominciamo!

Per prima cosa attiviamo il supporto dei moduli di kernel esterni.

Avviate VirtualBox e fate partire la macchina virtuale con sopra la SUSE. Terminato il caricamento, quando appare il desktop cliccate su Computer, poi su Software di installazione (fig. 1).

VirtualBox - Guest Additions - SUSE: menu Software di installazione
fig. 1

Nel box di ricerca scrivete "kernel" e cliccate su Cerca: compariranno tutti i moduli che nel nome hanno il termine kernel, selezionate kernel-source e kernel-syms, poi cliccate su Installa (fig. 2).

VirtualBox - Guest Additions - SUSE: ricerca e selezione moduli kernel da installare
fig. 2


Se, come è probabile, ottenete un messaggio simile a quello di fig. 3, cliccate sul pulsante Aggiungi utente privilegiato per proseguire:

VirtualBox - Guest Additions - SUSE: aggiunta utente privilegiato a ZMD
fig. 3


Vi verrà chiesta la password di root, inseritela e cliccate su Continua (fig. 4).

VirtualBox - Guest Additions - SUSE: password di root per autorizzare l'aggiunta
fig. 4


Se tutto si conclude correttamente, sarete stati aggiunti come utente a ZMD (ZENworks Management Daemon), pertanto ora protrete procedere con l'installazione dei moduli kernel; cliccate su Chiudi, inizierà il processo di installazione (fig. 5).

VirtualBox - Guest Additions - SUSE: utente privilegiato aggiunto a ZMD
fig. 5


Quando l'installazione sarà terminata, cliccate sul pulsante Chiudi per terminare (fig. 6).

VirtualBox - Guest Additions - SUSE: installazione moduli kernel completata
fig. 6



Ora che il supporto ai moduli di kernel esterni è installato, procederemo ad installare il compilatore GNU.


Se avete già chiuso la finestra del "Programma di installazione software", ricominciate da fig. 1, altrimenti, nel box di ricerca scrivete "gcc" e cliccate sul pulsante Cerca, selezionate la voce "gcc" e cliccate su Installa
(fig. 7).

VirtualBox - Guest Additions - SUSE: installazione GNU Compiler
fig. 7


Il programma di installazione del compilatore GNU cercherà e vi mostrerà tutte le dipendenze, ossia i programmi aggiuntivi da installare affinché tutto funzioni correttamente; accettate sulla fiducia quanto vi mostra e cliccate su Applica (fig. 8).

VirtualBox - Guest Additions - SUSE: installazione delle dipendenze del compilatore
fig. 8


Quando l'installazione è terminata, chiudete tutto.
Bene, la fase 1, l'attivazione al supporto di moduli di kernel esterni e l'installazione del compilatore GNU, è terminata con successo.

Nel prossimo post, "VirtualBox: installare le Guest Additions in SUSE, fase 2", ci occuperemo di installare le Guest Additions sul vostro sistema cosicché nella fase 3, potremo finalmente compilarle e renderle attive.

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VirtualBox Guest Additions: riflessioni mattutine

La mia maestra alle elementari (una donna d'altri tempi per cui provo ancora uno smisurato affetto e gratitudine) diceva sempre: se la sera non riuscite a imparare qualcosa, se tutto vi sembra confuso, lasciate perdere e andate a dormire. Il mattino dopo, come per magia, tutto vi sarà chiaro e cristallino.

Ieri sera rileggevo il post pubblicato ieri sulle Guest Additions, e qualcosa continuava a non tornarmi; e così sul nuovo post che volevo mettere online oggi, più lo rileggevo e più mi suonava strano. Leggi che ti rileggi, alla fine mi sono arreso e sono andato a dormire.

Questa mattina, davanti ad una bella tazza di caffè, il miracolo! :-D

I due post erano un ghirigori di istruzioni, di cose da fare, un andare avanti per poi tornare indietro a fare qualcosa che già poteva esser fatta prima ed evitare così il problema. Insomma, era più un percorso ad ostacoli che una guida a come evitarli. Infatti avevo descritto passo passo come ero arrivato io ad installarle correttamente, con tutte le difficoltà incontrate ed il modo per superarle. Ma perchè complicare la vita anche a voi? Perchè non descrivervi direttamente la giusta sequenza di operazione che porta direttamente all'installazione corretta delle Guest Additions?

E così ho preso una decisione drastica!

Ripubblicare il post di ieri, "VirtualBox: installare le Guest Additions in SUSE, fase 1 e 2" dopo averlo opportunamente modificato (ecco perchè non è visibile in questo momento, ma tranquilli, già oggi lo sarà di nuovo) e modificare quello non ancora pubblicato "VirtualBox: installare le Guest Additions in SUSE, fase 3".

Il tutto per rendere i post una guida chiara, semplice, lineare, ed evitare le difficoltà in cui incappereste se come me, seguite passo passo il manuale di VirtualBox.

Grazie per la comprensione. :-)


Aggiornamento delle ore 11.00

Nel renderne più semplice e godibile la lettura, il post "VirtualBox: installare le Guest Additions in SUSE, fase 1 e 2" è stato diviso in due post separati; saranno entrambi online oggi. ;-)


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domenica 24 giugno 2007

SVS: nuova traduzione in italiano per SVS 2.1

Nel post "SVS: aggiornamento del programma ad una nuova versione" vi parlavo della presenza di due diverse versioni della traduzione in italiano del programma e delle differenze fra le due. In particolare, vi sconsigliavo dal provare ad aggiornare la traduzione dei menù compresa nell'installazione, con il file più recente del 21 maggio per via degli strani comportamenti che SVS cominciava a produrre: cliccando su alcuni menù, se ne attivano altri oppure SVS semplicemente si chiudeva.

Bene, ora la situazione è stata risolta (un grazie come sempre a Riva11).

Scaricate la nuova traduzione di SVS in italiano, poi, se aperto, chiudete SVS e procedete all'installazione come indicato nel posto "SVS tradotto in italiano". Terminata l'installazione, riavviate SVS e tutti i menù saranno aggiornati.

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venerdì 22 giugno 2007

Virtualizzazione: creiamo un PC virtuale con VirtualBox 1.4 (parte 4)

Nel post "Virtualizzazione: creiamo un PC virtuale con VirtualBox 1.4 (parte 3)", avevamo proseguito il setup di una macchina virtuale configurando:

- la scheda audio,
- la scheda di rete nella modalità di default,
- il protocollo DHCP (Dynamic Host Configuration Protocol),
- i dispositivi USB;

del Desktop Remoto invece ne avevamo solo accennato. In questo post termineremo la configurazione del PC virtuale con l'ultimo argomento rimasto: le Cartelle condivise (fig. 1).

Vi ricordo che la procedura di creazione e configurazione di un PC virtuale (virtual machine o anche macchina virtuale) che vi stò descrivendo in questa serie di post, è uguale per tutti i sistemi operativi guest ufficialmente supportati da VirtualBox; la distribuzione Suse Linux che stiamo usando è stata presa solo come esempio.

Ma veniamo alle cartelle condivise: tramite queste è possibile accedere ai file dell'host direttamente dall'interno del guest, senza doverlo fare tramite la rete. Fate attenzione però, questa possibilità è attiva solo per i guest a scelta tra:

- Windows 2000,
- Windows XP,
- Linux con kernel 2.4,
- Linux con kernel 2.6.

Per aggiungere la cartella che volete condividere fra host e guest, cliccate sul pulsante su cui si trova il mouse in fig. 1:

VirtualBox - Cartelle condivise: aggiunta cartella
fig.1


Si aprirà un box in cui indicare il percorso ed il nome della cartella: cliccate sul pulsante in fig. 2 per individuarne una già esistente o crearne una nuova.

VirtualBox - Cartelle condivise: scelta o creazione nuova cartella da condividere
fig. 2


Quando avrete terminato, cliccate su OK. (fig. 3).

VirtualBox - Cartelle condivise: cartella da condividere selezionata
fig. 3


Cliccate ancora su OK (fig. 4) per terminare.

VirtualBox - Cartelle condivise: cartella da condividere inserita
fig. 4


Benissimo, e sopratutto, complimenti: avete appena terminato la configurazione della vostra prima macchina virtuale con VirtualBox (fig. 5)!

VirtualBox - SETUP COMPLETATO!
fig. 5


Ora non vi resta che avviare la macchina virtuale cliccando su Avvia (fig. 6).

VirtualBox - pulsante di avvio della macchina virtuale
fig. 6


Il PC virtuale sta partendo (fig. 7), notate che, come un vero PC, potere scegliere anche l'ordine di boot premendo F12 ...

VirtualBox - boot della macchina virtuale
fig. 7


... non vi resta che iniziare ad installare il sistema operativo (fig. 8).

VirtualBox - inizio installazione sistema operativo nella macchina virtuale
fig. 8


Buon lavoro!
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Aggiornamento di: Domenica 24 Giugno 2007

Mi segnalava Fabio nei commenti al post che, dopo aver terminato la configurazione della macchina virtuale e installato il sistema operativo guest, provando a condividere le cartelle con l'host, la condivisione non funziona. Come spiego nella risposta a Fabio, a questo punto della configurazione della macchina virtuale, ciò è normale. Pensavate di aver già finito tutta la configurazione, eh? Ma questa è solo una configurazione base. ;)

Ci sono ancora da installare le VirtualBox Guest Additions e vedere la configurazione avanzata della rete. Solo al termine di entrambi, tutte le possibilità di VirtualBox, e sono tante, saranno pienamente utilizzabili. Ma tranquilli, non dovrete aspettare molto, i nuovi post sono quasi pronti. :)

Nel frattempo, date un'occhiata alla chiacchierata con Fabio: mi sono infatti accorto che non è possibile condividere una cartella qualunque del sistema host, occorre che abbia caratteristiche ben precise. Non so se si tratta di un vero e proprio bug, sicuramente è un'idiosincrasia di VirtualBox.

Buona lettura! :)
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Aggiornamento di: Martedì 17 Luglio 2007

Risolto il problema delle Cartelle condivise con un guest Windows, fate riferimento alla chiacchierata con baldo per i particolari.

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giovedì 21 giugno 2007

Giornale di Sistema: cambio del layout, lavori in corso...

La normale operatività del blog prosegue... ma vedrete delle "fluttuazioni" nell'aspetto del blog, chiedo venia per eventuali problemi di navigazione che vi chiedo la cortesia di segnalarmi.

Grazie a tutti. :)
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mercoledì 20 giugno 2007

Virtualizzazione: creiamo un PC virtuale con VirtualBox 1.4 (parte 3)

Nel post "Virtualizzazione: creiamo un PC virtuale con VirtualBox 1.4 (parte 2)", avevamo proseguito il setup di una macchina virtuale configurando:

- la quantità di memoria base e video del PC virtuale;
- l'ordine di boot;
- la condivisione degli appunti per rendere possibile il copia-incolla fra guest e host;
- la connessione (mount) di uno o più dischi rigidi virtuali al PC virtuale;
- il mount del Floppy;
- il mount del CD/DVD con la possibilità di installazione diretta da file ISO caricato tramite il Gestore dei dischi virtuali.

In questo post proseguiremo con la configurazione della scheda audio, della scheda di rete e delle porte USB.

Vi ricordo che la procedura di creazione e configurazione di un PC virtuale (virtual machine o anche macchina virtuale) che vi stò descrivendo in questa serie di post, è uguale per tutti i sistemi operativi guest ufficialmente supportati da VirtualBox; la distribuzione Suse Linux che stiamo usando è stata presa solo come esempio.

Cliccate sulla voce Audio nella barra di navigazione a sinistra (fig. 1) e configurate la sezione audio del vostro PC virtuale come indicato in figura, in questo modo il PC virtuale potrà usare la scheda audio presente sul sistema host (PC reale).

VirtualBox - abilitazione scheda audio
fig. 1


Sulla scheda audio non c'è molto da aggiungere, perciò cliccate sulla voce Rete nella barra di navigazione a sinistra e passiamo alla configurazione base della rete (fig 2). La prima cosa che potete notare è il numero di schede di rete virtuali che VirtualBox è in grado di simulare: quattro per ogni PC virtuale, di tipo AMD PCNet Ethernet card, ognuna con la sua configurazione personalizzata.

L'impostazione di default che vedete in fig. 2, è in genere tutto ciò che vi serve per poter navigare in Internet direttamente dall'interno del PC virtuale, pertanto, se non avete voglia di capire come funzionino le cose, ne di vedere le altre opzioni disponibili, lasciate le impostazioni così come sono e proseguite. Se invece volete approfondire le conoscenze sulla configurazione della rete in VirtualBox, allora fate riferimento al post di approfondimento "VirtualBox: configurare la rete" (... in preparazione).

VirtualBox - configurazione base della rete
fig. 2


Una volta che avrete installato il sistema operativo sulla macchina virtuale, se avete problemi con la rete, ad esempio non riuscite a navigare in Internet, verificate che:

- il sistema operativo guest sia configurato per accettare l'assegnazione del nome in rete (il nome con cui viene visualizzato in una rete di PC) tramite il protocollo DHCP (fig. 3, esempio per SUSE, della scelta in fase di installazione).

VirtualBox - esempio abilitazione DHCP durante installazione SUSE Linux
fig. 3


- che la scheda di rete sia stata correttamente riconosciuta (fig. 4, sempre una SUSE: notate il nome della scheda correttamente riconosciuta e l'uso del DHCP):

VirtualBox - scheda di rete virtuale riconosciuta durante installazione SUSE Linux
fig. 4


Terminata la configurazione base della rete, passiamo alla configurazione dell'USB. Cliccate sulla voce USB nella barra di navigazione a sinistra, sulla destra vedrete tutte le opzioni di configurazione dei dispositivi USB collegati al vostro PC reale (fig. 5). E sottolineo: dispositivi USB collegati.

VirtualBox - abilitazione USB e pulsante 'Aggiungi' di dispositivi USB
fig.5


Infatti, una volta selezionata l'opzione Abilita Controller USB, cliccando sul pulsante Aggiungi che vedete in fig. 5, si aprirà una schermata ove appariranno tutte e solo le periferiche USB collegate in quel momento alle porte del vostro PC reale (host). Pertanto assicuratevi prima che la vostra chiavetta USB ad esempio, sia già collegata e venga correttamente riconosciuta dall'host, solo dopo avviate VirtualBox; in quel momento diverrà visibile e selezionabile dal pulsante Aggiungi. Il risultato della selezione è in fig. 6:

VirtualBox - chiavetta USB aggiunta
fig. 6


Se, dopo aver seguito tutte le indicazioni sulla configurazione dell'USB, permangono problemi di funzionamento delle porte USB, provate a leggere il post di approfondimento "VirtualBox: come configurare le porte USB".

Della configurazione del Desktop Remoto (fig. 7) non ce ne occuperemo in questo post, è possibile che lo faccia in un successivo post di approfondimento; per ora vi dirò soltanto che tramite l'attivazione del Desktop Remoto, è possibile controllare le macchine virtuali non solo dal PC reale (host) su cui girano, ma anche da altri computer reali connessi alla stessa rete di cui l'host fa parte.

VirtualBox - abilitazione Desktop Remoto
fig. 7


Bene, anche per questa volta è tutto, non vi resta che seguire il post "Virtualizzazione: creiamo un PC virtuale con VirtualBox 1.4 (parte 4)", l'ultimo della serie, per terminare la configurazione del PC virtuale.

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VirtualBox: problemi con i dischi virtuali a dimensione fissa?

Il tutto è nato da una chiacchierata con Gianbi a proposito delle prestazione del disco rigido di una macchina virtuale a seconda del tipo: "Ad espansione dinamica" oppure "A dimensione fissa" (fig. 1).

tipo disco virtuale - dinamico o fisso
fig. 1


Ebbene: ripetute prove di installazione di una Suse 10.2, e per verifica una Mandriva 2007 Spring, usando un disco virtuale di tipo "A dimensione fissa", hanno portato sempre allo stesso errore -3009 durante la formattazione delle partizioni d'installazione.

Per ora non ho trovato nulla a riguardo nel forum ufficiale di VirtualBox; qualcuno ha avuto la stessa difficoltà? E' riuscito a risolvere il problema? Se si, gli va di condividere con tutti la soluzione?

Grazie. :-)
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lunedì 18 giugno 2007

SVS: aggiornamento del programma ad una nuova versione

Nel post "Rilasciato SVS 2.1: tutte le novità" vi avevo parlato del rilascio della nuova versione di SVS (Software Virtualization Solution) e indicato da dove poterlo scaricare.

In questo post vi illustrerò come aggiornare in tutta sicurezza SVS alla nuova versione (per l'installazione invece potete far riferimento al post "SVS: installazione del programma"). Intanto vi mostro la prima novità (fig. 1): la nuova icona di SVS sul desktop.

SVS - aggiornamento alla versione 2.1 in italiano: icona sul desktop
fig. 1


Vediamo adesso i passi necessari per aggiornare SVS alla nuova versione.

La prima cosa da fare è salvare i layer in uso come indicato nel post "SVS: import - export di un layer". SVS utilizza un nuovo formato del layer, e quelli già esistenti vengono automaticamente convertiti al nuovo formato. Non esiste però un modo di tornare indietro al vecchio formato se qualcosa dovesse andare male e siete costretti a ripristinare la vecchia versione di SVS, pertanto, un bel backup di tutti i layer esistenti è altamente consigliato.

Una volta terminato il salvataggio di tutti i layer, procedete con l'aggiornamento. Supposto che lo abbiate già scaricato dai link indicati nel post "Rilasciato SVS 2.1: tutte le novità", scompattate il file zip in una cartella ad hoc.

Chiudete SVS e controllate all'interno della cartella appena creata: vi troverete tre file. Un PDF, è il manuale utente in inglese del programma, consultatelo per ulteriori informazioni su SVS; un file html con le note di questa release, date una scorsa anche a questo per problemi conosciuti e la loro soluzione; un file eseguibile (estensione .exe) che è il programma vero e proprio; avviatelo con un doppio click (oppure tasto destro, cliccate sulla voce Apri con il tasto sinistro).

Partirà l'aggiornamento completamente automatico di SVS alla nuova versione, quando sarà terminato, riavviate Windows se richiesto. Terminata la ripartenza, riavviate SVS: dovrebbe funzionare esattamente tutto come prima; tutti i layer, il loro intero contenuto e le loro impostazioni, saranno esattamente come prima. Ecco come si presenta il nuovo SVS (fig. 2): notate i menù, ora sono in italiano, ed anche le icone dei programmi di cui abbiamo virtualizzato l'installazione sono cambiate.

SVS - aggiornamento alla versione 2.1 in italiano: schermata del programma
fig 2


E a proposito della traduzione in italiano: il termine "layer" è stato tradotto con "livello" (fig. 3):

SVS - aggiornamento alla versione 2.1 italiano - schermata - menu
fig. 3


Questo perchè i file della traduzione risalgono al 9 maggio 2007. Vi è però una traduzione più recente delle voci dei menù, risale al 21 maggio, in cui il termine layer è rimasto invariato. Ne avevo parlato nel post "SVS tradotto in italiano" e con quella che era l'allora versione 2.1 beta tutto aveva funzionato correttamente. Con questa versione definitiva di SVS invece qualcosa è andato storto. Ho provato a ricoprire la cartella contenente le traduzioni di default (la sottocartella di nome "1040" nella cartella di installazione di SVS) con quella più recente del 21 maggio, risultato: le voci di menù appaiono correttamente ma cliccando su alcuni menù se ne attivano altri, oppure SVS si chiude; insomma, vi sconsiglio dal procedere.

Infine, un suggerimento a chi, abituatosi alla versione inglese di SVS, non vuole la traduzione in italiano: chiudete SVS, fate il backup della sopracitata cartella di nome "1040" e poi cancellatela, riavviate SVS. I menù saranno di nuovo in inglese.

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venerdì 15 giugno 2007

Rilasciato SVS 2.1: tutte le novità

Questi giorni sono stati davvero intensi. Stanno cambiando tante cose nella mia vita e a volte faccio un pò fatica a seguire il flusso, a restare nella corrente, forse perchè ho ancora un pò l'abitudine a cercare di guidare il cambiamento invece di cavalcarne l'onda.

E così sono rimasto un pò indietro nella preparazione di alcuni post relativi ad SVS (Software Virtualization Solution) e le interessanti utility che lo accompagnano, non parliamo poi di segnalazioni più immediate come: è uscito SVS 2.1!

Nel post "SVS: nuova versione, la 2.1 beta 2" avevo anticipato alcune di quelle che sono una nutrita serie di novità.

Assolutamente da provare, di SVS 2.1 free per uso personale, ne potete fare il download da SVSDownloads.com, da PCMag.com (previa registrazione), oppure Download.com.

Se invece ancora non sapete cos'è ed a cosa serve, allora date un'occhiata ai post già pubblicati su SVS; è davvero un programma che non può mancare fra i vostri preferiti.

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Aggiornamento di: venerdì 22 giugno 2007

Volevo segnalarvi un bel post di Riva11 in italiano disponibile su Juice, la community degli "Altiris Product Enthusiasts", che illustra tutte le novità della release 2.1 di SVS.

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giovedì 14 giugno 2007

Virtualizzazione: creiamo un PC virtuale con VirtualBox 1.4 (parte 2)

Nel post "Virtualizzazione: creiamo un PC virtuale con VirtualBox 1.4 (parte 1)" avevamo iniziato la creazione di una macchina virtuale, in questo post proseguiamo il lavoro di configurazione.

Vi ricordo che la procedura di creazione e configurazione di una virtual machine (macchina virtuale) che vi stò descrivendo in questa serie di post, è uguale per tutti i sistemi operativi guest ufficialmente supportati da VirtualBox; la distribuzione Suse Linux che stiamo usando è stata presa solo come esempio.

Riavviate VirtualBox, vi ritroverete davanti al pannello di controllo (fig. 1). Selezionate la macchina virtuale openSuse 10.2 e cliccate sul pulsante Impostazioni (da tastiera Ctrl+s) nella barra degli strumenti:

VirtualBox - pannello di controllo: inizio seconda fase setup PC virtuale
fig. 1


La voce Generale nella barra di navigazione, a sinistra in alto nell'immagine (fig. 2), è costituita da 3 schede visualizzate a destra:

- Base
; contiene una serie di voci quali il nome della macchina virtuale ed il sistema operativo da installarvi all'interno; queste voci risultano già presenti grazie alla configurazione tramite wizard fatta la volta scorsa. A noi interessa la voce Dimensione della memoria video (sempre fig. 2); cliccate sul cursore e fatelo scorrere fino a raggiungere la quantità desiderata di Megabyte da destinare alla scheda video. Tenete presente che in linea di massima, più sarà alta questa quantità e più sarà alta la risoluzione video ed il numero di colori a disposizione nel PC virtuale. Vi è però un limite: finché non installate le VirtualBox Guest Additions, non andrete comunque oltre la risoluzione massima di 1024 x 768 con 65.000 colori, una volta installate invece potrete arrivare fino a 3200 x 2400 con 16 milioni di colori. Quando avete finito, cliccate sulla scheda Avanzato (fig. 2):

VirtualBox - impostazione dimensione memoria Ram di base e video
fig. 2


- Avanzato (fig. 3). La voce Ordine di Boot è la lista dei dispositivi da cui la macchina virtuale cercherà di far partire il Sistema Operativo nell'ordine specificato: se, come è normale, il vostro ordine è diverso, configuratelo allo stesso modo di fig. 3: la macchina virtuale cercherà prima sul disco rigido virtuale, se non trova nulla cerca sul CD/DVD-ROM. Da Floppy e da Rete potete anche deselezionarne le relative opzioni, in genere non vi è necessità di fare il boot da questi dispositivi. Le impostazioni di default della voce Funzionalità avanzate in genere vanno bene, lasciatele così come sono. La funzionalità Appunti condivisi attivatela come in fig. 3, vi permetterà di usare il copia-incolla tra sistema host e guest, cioè tra PC reale e virtuale. Ricordatevi però: funzionerà davvero solo quando saranno state installate anche le VirtualBox Guest Additions nel sistema guest, cioè nel PC virtuale.

- Descrizione (fig. 3). Vi permette di aggiungere un commento alla vostra macchina virtuale, ad esempio le indicazioni di una configurazione particolare che volete tenere a mente.

VirtualBox - scelta ordine di boot e attivazione Appunti condivisi
fig. 3


Terminata la configurazione della voce Generale, cliccate su Hard Disk, la voce successiva nella barra di navigazione sulla sinistra(fig. 4). Quello che vedete è il disco rigido principale del vostro PC virtuale, la sua capienza (20 GB), ed il nome del singolo file sulla macchina reale in cui è memorizzato.

Come potete notare, vi è la possibilità di connettere alla macchina virtuale ancora altri 2 dischi rigidi virtuali. Questa possibilità torna utile quando lo spazio sul disco rigido principale termina: VirtualBox non supporta, almeno fino a questa versione, il ridimensionamento della grandezza di un disco rigido virtuale una volta creato. Tramite il Gestore dei dischi virtuali (a breve un post specifico) potete però allocare un secondo disco rigido virtuale più capiente e connetterlo alla macchina virtuale, aumentando così lo spazio totale a disposizione.

VirtualBox - connessione disco rigido principale e aggiunta ulteriori dischi al PC virtuale
fig. 4


Se avete configurato bene lo spazio iniziale del disco rigido virtuale (almeno 10 Gb) non dovreste avere la necessità di cambiare nulla. Nel caso invece vi foste accorti che lo spazio riservato al disco rigido virtuale è insufficiente potete usare il Gestore dei dischi virtuali per cancellare e riallocare il disco rigido virtuale di dimensioni adeguate. Se è tutto a posto così com'è, andiamo avanti cliccando sulla voce Floppy (fig. 5) nella barra di navigazione a sinistra.

VirtualBox - connessione (mount) del Floppy al PC virtuale
fig. 5


Del floppy generalmente se ne può fare a meno (sulla mia macchina, un notebook, non è neanche presente), pertanto lasciate deselezionata la casella Monta drive floppy e cliccate sulla voce successiva, CD/DVD-ROM (fig. 6). Se invece il floppy proprio vi dovesse servire, tenete presente che la configurazione è analoga alla quella del CD/DVD-ROM, usate quella come riferimento.

Spuntate la casella Mounta drive CD/DVD (sempre fig. 6), avrete così disponibile anche il CD/DVD nel vostro PC virtuale. Se il Linux (o comunque il sistema operativo guest) da installare è su un CD/DVD allora scegliete la prima opzione, Drive CD/DVD dell'Host, e la sua lettera di unità sul PC reale (in genere è una D, se non siete sicuri aprite Gestione Risorse di Windows e controllate la lettera con cui appare visualizzato, in genere da D a Z, e con una scritta del tipo: unità CD/DVD o cose simili).

Se invece, come spesso accade, avete a disposizione il file iso, allora VirtualBox ci mette a disposizione una comodissima opzione per installare Linux direttamente da quel file senza doverlo più masterizzare. E' sufficiente cliccare sulla seconda opzione, file immagine ISO, e poi nel punto dove vedete il mouse (ancora fig. 6).

VirtualBox - mount CD/DVD-ROM e pulsante selezione file ISO d'installazione
fig. 6


Si aprirà il Gestore dei dischi virtuali (vi ricordo, a breve un post specifico), in fig. 7. Come potete osservare, sono già presenti alcuni file ISO, ma non quello relativo alla distribuzione Suse che stiamo usando qui, come esempio, per questa guida alla creazione di macchine virtuali con VirtualBox. Cliccate allora sul pulsante Aggiungi:

VirtualBox - Gestore dei dischi virtuali: pulsante Aggiungi immagine ISO d'installazione
fig. 7


Si aprirà la finestra di ricerca file, navigate fino alla cartella dove si trova il vostro file iso, selezionatelo e cliccate su Apri (fig.8).

VirtualBox - Gestore dei dischi virtuali: selezione file ISO d'installazione
fig. 8


Sarete riportati indietro al Gestore dei dischi virtuali con il file iso inserito già selezionato: cliccate su Seleziona per andare avanti (fig. 9):

VirtualBox - Gestore dei dischi virtuali: file ISO d'installazione selezionato
fig. 9


Ed eccola finalmente, l'immagine iso da cui installare la Suse Linux è caricata nel CD/DVD virtuale (fig. 10). Questa è indubbiamente una grande comodità di VirtualBox: non ci sarà più bisogno di perdere tempo a masterizzare una distribuzione e sprecare cd/dvd nel caso non fossero riscrivibili. Basterà leggerne la iso ed il gioco è fatto. Inoltre, leggendo un file direttamente dal disco rigido del PC host (quello reale) invece che dal suo cd/dvd, notoriamente la periferica più lenta tra le due, anche l'installazione procederà più spedita.

VirtualBox - file ISO caricato nel CD/DVD-ROM virtuale
fig. 10


Ok, la carne messa a cuocere è tanta, e non è ancora finita. Mancano argomenti topici come la configurazione della rete e la configurazione delle porte USB, meglio fermarci qui e dedicar loro tutto il prossimo post, "Virtualizzazione: creiamo un PC virtuale con VirtualBox 1.4 (parte 3)".

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