giovedì 9 dicembre 2010

VirtualBox 4.0.0 Beta 1: succosissime novità

Continuando con la sua marcia di avvicinamento verso la nuova major release, è stato reso disponibile VirtualBox 4.0.0 beta 1 per Linux, Mac OS X e Windows.

A guardare la lista delle novità queste sono davvero interessanti e corpose, alcune di tipo organizzativo, come la nuova struttura dei file e cartelle che contengono le macchine virtuali, altre relative a nuove funzionalità. Vediamone alcune in ordine sparso:
  • Extension Pack, il nuovo meccanismo di estensione delle funzionalità. Grazie ad esso sia Oracle che terze parti potranno aggiungere nuove funzionalità a VirtualBox semplicemente scrivendo un apposito file di estensione da caricare poi tramite il nuovo menù Settaggi Globali → Estensioni. Oracle ha già creato il suo Oracle VM VirtualBox Extension Pack che fornisce il supporto USB 2.0, il server RDP (Remote Desktop Protocol) ed il bootloader PXE con supporto E1000.
  • Nuovo layout di file e cartelle delle macchine virtuali. Prima veniva creata una cartella principale VirtualBox in cui veniva creata una sottocartella Machines in cui veniva creata una cartella con il nome della macchina virtuale: dopo tutta questa fatica a crear cartelle, qui dentro venivano messi solo i suoi file di configurazione. I dischi rigidi virtuali finivano invece in un'ulteriore cartella HardDisks insieme a quelli di tutte le altre macchine virtuali.
    Vi siete persi? Anch'io.
    Alla Oracle devono esserne accorti per cui hanno deciso di razionalizzare le cose: d'ora in poi nella cartella principale VirtualBox ci sarà una cartella con lo stesso nome della macchina virtuale a cui si riferisce, e qui troveremo sia il suo file di configurazione con la nuova estensione .vbox che sostituisce la precedente .xml, sia i suoi dischi rigidi virtuali.
  • Supporto al formato OVA (Open Virtualization Format Archive).
  • Binding per il linguaggio Java sia in locale che chiamando le API da remoto.
  • Supporto alla virtualizzazione del chipset Intel ICH9 con 3 bus PCI, PCI express e MSI (Message Signaled Interrupts).
  • Disponibile l'Intel HD Audio come scheda audio per il guest.
  • Supporto al controllo delle risorse per limitare il consumo del tempo CPU o di banda di I/O.
  • Udite udite: finalmente supporto al ridimensionamento dei file VDI e VHD, anche se una soluzione non ufficiale già esisteva, CloneVDI.
  • Udite ancora: supporto alla copia di file (finora solo del semplice testo) nel guest (e non verso l'host?).
  • Aggiornamento automatico delle Guest Additions in guest Windows.
  • Autocaricamento nel guest delle cartelle condivise con l'host.
  • Interfaccia utente ridisegnata con vari miglioramenti come la lista riordinabile delle macchine virtuali, l'anteprima della finestra del guest e altre cosette simpatiche.
  • Guest Additions per Linux in un unico file che raccoglie sia la versione a 32 che a 64 bit.

Non so voi, io ho già l'acquolina in bocca per questa nuova versione di VirtualBox. :-D

E nonostante ciò, per il momento ho preferito non installare Virtualbox 4.0.0 Beta 1 e altrettanto consiglio a voi. La lista dei problemi conosciuti ne elenca di notevole importanza:
  • Guest Addition Linux parzialmente non funzionanti;
  • macchine virtuali delle versioni precedenti di VirtualBox non funzionanti senza Extension Pack;
  • vari problemi con l'accelerazione 3D.

Dato che per l'installazione della nuova versione occorre prima disinstallare la precedente, e visti i potenziali problemi a cui si può andare incontro, ripeto, forse è meglio aspettare.

E' tutto, per ora. ;)
A presto, ciao ciao.
GdS

giovedì 2 dicembre 2010

VirtualBox passa alla versione 3.2.12

Post brevissimo, giusto il tempo di segnalarvi che VirtualBox è alla versione 3.2.12.
Nessuna novità di rilievo, si tratta solo di una versione di mantenimento che va a sistemare alcuni bug della versione precedente.

Ciao ciao.
GdS

venerdì 19 novembre 2010

Linux: far volare il kernel senza patch

È notizia di questi giorni: una patch di appena 244 righe di codice sviluppata da Mike Galbraith permette al kernel 2.6.38 di essere incredibilmente reattivo anche sotto condizione estreme di carico.

Chiariamo subito bene il punto: non è che con la patch il kernel di Linux riesce a sfruttare potenza del processore che prima non usava, la potenza massima quella è e quella resta. Ma se questa potenza la usiamo meno per organizzare il lavoro e di più per farlo effettivamente, il sistema riesce a rispondere prima alle nostre richieste, si riduce cioè il cosiddetto tempo di latenza del sistema, e all'atto pratico lo vedrete molto più scattante.

I risultati hanno dell'eclatante, tanto da meritarsi il plauso dello stesso Linus Torvalds, il creatore di Linux. Si parla infatti di una riduzione di 10 volte del tempo massimo di latenza e di addirittura 60 volte di quello medio. Riduzioni così drastiche si notano anche a occhio nudo e se guardate i video delle prove su Phoronix che trovate in fondo al posto ve ne renderete conto da soli.

Ma, c'è un ma, e riguarda proprio il kernel: la patch infatti è presente solo nel kernel 2.6.38 che al momento è ancora instabile e perciò se ne sconsiglia l'installazione. Nel 2.6.37 e 2.6.36 invece non è proprio prevista.

Per risolvere la questione andrebbero scaricati i sorgenti del kernel 2.6.36/37 e la patch, applicata questa al kernel e poi ricompilato il kernel stesso, tutte operazioni non necessariamente alla portata di tutti. O come me, potreste semplicemente non averne voglia. ;-)

Allora rinunciamo? Ma neanche per sogno, il miracolo si può ottenere anche senza applicare la patch. Lennart Poettering, sviluppatore Red Hat, ha infatti indicato un modo per applicare delle modifiche al kernel con pochi comandi da terminale che hanno gli stessi effetti della patch.

La notizia è stata rilanciata da Ask Ubuntu e WebUpd8 con tanto di istruzioni per una generica distribuzione Linux e per Ubuntu in particolare dove queste sono un po' diverse.

Vediamo come fare.

martedì 2 novembre 2010

Clonezilla: computer funzionante in pochi minuti dopo l'apocalisse – introduzione

Immaginate: un errore nel maneggiare una partizione, l'installazione o l'aggiornamento di un sistema operativo andata male, ed il PC non parte più.

In casi come questi vi piacerebbe avere un salvataggio di tutto il vostro disco rigido, dati e sistema operativo compresi, così da poter tornare in pochi minuti ad un computer perfettamente funzionante esattamente come al momento del salvataggio stesso?

Se la risposta è si, allora Clonezilla è il programma che fa per voi. Non vi fate ingannare dalla schermata iniziale in inglese, Figura 1, c'è anche la lingua italiana, e poi naturalmente faremo pratica insieme nell'usarlo per cui la lingua non sarà un fattore determinante.

Figura 1 - Clonezilla, schermata iniziale;
Figura 1

Quali sono i vantaggi di usare Clonezilla? Ve ne elenco alcuni:
  1. protezione dalla possibilità di perdere il contenuto di tutto il disco rigido;
  2. niente più reinstallazione da zero del sistema operativo e poi giorni a reinstallare e configurare i programmi che usavamo;
  3. niente più copie manuali da un disco esterno dei dati che avevamo salvato in precedenza;
  4. possibilità di usare il proprio sistema in maniera più disinvolta. Potrete provare tutti i programmi che vi vengono in mente, tutti i sistemi operativi che volete, aggiornarli come e quando vi va, il tutto senza più l'ansia che qualcosa vada storto.
Perché se ciò dovesse accadere, solo il tempo di attendere che Clonezilla abbia finito il suo lavoro mentre vi sorseggiate un caffè, e sarete subito pronti a ripartire con un PC perfettamente funzionante.

Siete pronti a questo miracolo? Vediamo come realizzarlo.

martedì 26 ottobre 2010

VirtualBox: la meditazione del Guru

Al punto 3 del post "VirtualBox: VERR_VMX_IN_VMX_ROOT_MODE" vi anticipavo un po' ironicamente di una nuova “modalità spirituale” di Virtualbox, la Guru Meditation o Meditazione del Guru, Figura 1.

Figura 1 - Guru Meditation, la meditazione del Guru;
Figura 1

In realtà di spirituale ha ben poco, è invece uno degli errori peggiori in cui ci si può imbattere durante l'uso di VirtualBox.

lunedì 25 ottobre 2010

Ubuntu 10.10: installazione driver scheda video ATI Catalyst 10.10

Una coincidenza numerica: sono disponibili i nuovi driver grafici ATI Catalyst versione 10.10 su Ubuntu versione 10.10, Figura 1.

Quello che state per leggere è valido solo alla prima installazione dei Catalyst 10.10 su Ubuntu 10.10. Successive reinstallazioni dei Catalyst 10.10, o aggiornamenti dalla versione 10.10 alle successive, dovete seguire invece la procedura generale indicata nel post "Installazione driver video ATI Catalyst su Ubuntu".

Figura 1 - I nuovi driver grafici ATI Catalyst 10.10 per Ubuntu;
Figura 1

Procediamo alla loro installazione.

venerdì 22 ottobre 2010

Ubuntu: equalizzatore audio PulseAudio Equalizer

AVVISO: mi sembra un po' strano dover partire con un avvertimento, ma tant'è: se avete intenzione di mettere in pratica questo post, fatelo assolutamente mentre NON state ascoltando della musica o comunque un qualunque suono dalle vostre casse; al limite usate delle cuffie se proprio volete fare modifiche mentre ascoltate qualcosa; il motivo sarà chiaro continuando la lettura.

Le avevo trovate in regalo in uno scatolo del Dash: una radiolina portatile e delle cuffiette per ascoltare musica. Perse subito le tracce della radiolina, dimenticata chissà dove in qualche scatolo durante un trasloco, le cuffiette hanno avuto 4 anni di onorato servizio collegate al mio portatile quando volevo ascoltare musica senza rompere l'anima a nessuno.

La scorsa settimana hanno ceduto, auricolare destro muto, così ne ho acquistato un paio in sostituzione: mi hanno aperto un mondo di suoni che non ricordavo più, le precedenti erano infatti pensate per l'originaria radiolina, per cui la qualità, confrontate a quelle nuove, lasciava davvero a desiderare.

Come si dice, fatto 28, facciamo 30 e non se ne parla più, volevo regolare al meglio l'amplificazione delle varie frequenze audio, così da migliorare ulteriormente l'ascolto della musica personalizzandola alla mie esigenze. E qui a mio avviso c'è una delle carenze più grosse carenze di PulseAudio, il server audio usato da Ubuntu: di default manca di questa possibilità.

Psyke83, un utente del forum internazionale di Ubuntu, ha pensato di sopperire alla mancanza con uno script che si appoggia a LADSPA (Linux Audio Developer's Simple Plugin API), un processore audio via software, dotandolo anche di una comoda interfaccia grafica per gestirlo: PulseAudio Equalizer, Figura 1.

Figura 1 -  PulseAudio Equalizer, equalizzatore audio 15 bande per Ubuntu;
Figura 1

Vediamo allora in pochi semplici passi come installare e usare al meglio PulseAudio Equalizer.

giovedì 21 ottobre 2010

Ubuntu: installazione Google Chrome 7

Dalla sua pressoché onnipresenza, pian piano Internet Explorer è sceso fin sotto la soglia psicologica del 50% di adozione da parte degli utenti, lasciando così sempre più spazio a browser alternativi come Mozilla Firefox.

Ormai prossimo alla versione 4, proprio qualche giorno fa ne è stato annunciato il ritardo del rilascio della beta 7, e l'aggiunta di un'ulteriore beta 8. E come se non bastasse i concorrenti incalzano. Prima fra tutti Google Chrome che ha un ritmo di crescita davvero impressionante, come impressionante è il ritmo con cui ne vengono sfornate nuove versioni.

Proprio oggi infatti è stato reso disponibile al download Google Chrome 7.

Finestra informazioni Google Chrome 7;

Sono stati sistemati una quantità impressionante di bug, migliorato il supporto per HTML 5, introdotte nuove funzionalità come l'upload di intere directory e non più singoli file.

Non è ancora il momento invece di altre attese funzionalità come l'accelerazione via GPU e tab laterali, per le quali sembra occorrerà aspettare la versione 8 di Google Chrome; attesa non lunga se è vero che sarà disponibile fra 6 settimane.

Nel frattempo avete voglia di provarlo su Ubuntu in pochi semplici passi? Si? Eccoli per voi.

mercoledì 20 ottobre 2010

AskUbuntu: il domande e risposte per Ubuntu

Avete presente il più generalista Yahoo! Answers o il più specifico Stack Overflow per i linguaggi di programmazione? Sono siti che permettono di porre domande e ottenere delle risposte, il tutto grazie alla libera collaborazione degli utenti che usano il servizio.

Ora il “collaboratively edited question and answer” esiste anche specifico per Ubuntu, si chiama AskUbuntu, e permette di porre domande su qualunque questione legata ad Ubuntu.

AskUbuntu: domande e risposte per Ubuntu.

In pratica si tratta di un network libero guidato dalla stessa comunità che vi aderisce, con lo scopo di creare un ambiente collaborativo in cui ognuno può alternarsi nel doppio ruolo:

Ubuntu: installare Java

Update del 02/01/2012: Java non è più aggiornato nei repository di Ubuntu per via del cambio di licenza imposto da Oracle, e Canonical ha già comunicato che presto disinstallerà Java dalla distribuzione aggiornandolo con pacchetti vuoti.

Questo post è pertanto da ritenersi superato, viene sostituito dal post "Ubuntu: installare Java 6 con pacchetto da repository".


Ancora non a pieno regime dopo l'installazione da zero della nuova versione di Ubuntu, ed anche perché non mi era ancora servito, non avevo installato Java.

Me ne sono ricordato oggi quando ho letto su oneITSecurity di un'ondata senza precedenti di attacchi verso Java: a me serviva un'installazione di Java, a voi un aggiornamento per evitare le insidie della navigazione online con la macchina Java non aggiornata all'utima versione.

Vediamo come fare.

martedì 19 ottobre 2010

Ubuntu: installazione insieme a Windows

Come anticipato nel post "Ubuntu 10.10 Maverick Meerkat: un altro passo avanti", in questo post vedremo come installare Ubuntu su un qualunque sistema nel caso più generale possibile: l'installazione di Ubuntu accanto ad un sistema operativo preesistente, tipicamente Windows.

Iniziamo vedendo subito alcune cose da fare prima di procedere:

1) fate un backup dei vostri dati, dalla semplice copia su una memoria esterna a copie del vostro disco rigido con prodotti come Acronis True Image o Norton Ghost, oppure un'ottima alternativa opensource come Clonezilla (argomento di un prossimo post);

2) per i possessori di portatili Dell Studio: disinstallate per sicurezza, ovviamente se non lo usate, il Dell Datasafe Local Backup. Nella precedente versione di Ubuntu, la 10.4, era causa di un grave conflitto con Grub2, il bootloader di Ubuntu. In questa versione non ho verificato se il problema persiste, pertanto se volete procedere ugualmente senza averlo disinstallato lo fate a vostro rischio e pericolo;

3) deframmentate il vostro sistema Windows;

4) attivate la vostra connessione Internet;

5) se l'installazione è su un portatile collegatelo alla rete, se è su un computer desktop dotato di gruppo di continuità assicuratevi che questi sia attivo e funzionante.

Fatto tutto? Ok, allora iniziamo. Potete procedere in 2 modi:

lunedì 18 ottobre 2010

Concerto in metro

Immaginavo che il primo video su questo blog sarebbe stato un mio screencast, ma mentre leggevo le novità raccolte dal feed reader mi sono imbatto in questo video.

Davvero una bella energia, volevo condividerla con voi. :)

VirtualBox: VERR_VMX_IN_VMX_ROOT_MODE

No tranquilli, non è una brutta parola, o forse si. A darvi del VERR_VMX_IN_VMX_ROOT_MODE è VirtualBox, con tanto di finestra di errore come quella di Figura 1.

VirtualBox: errore VERR_VMX_IN_VMX_ROOT_MODE.
Figura 1

L'errore non conosce differenze tra host colpendo tanto Windows quanto Linux, e nel messaggio c'è già la soluzione, vediamo quale.

giovedì 14 ottobre 2010

VirtualBox: guest Ubuntu e finestre che non si staccano dai bordi

Voglio ringraziare Anonimo 1, alias zorginho, che commentando il post "Guest Ubuntu: installazione VirtualBox Guest Additions", segnalava un effetto poco carino quando è attiva l'accelerazione 3D per la macchina guest ed al suo interno è installata una Ubuntu 10.10; riprendo le sue parole:

"compiz e gli effetti 3d funzionano ma se passo una finestra vicino ai pannelli (spostandola) vi rimane attaccata e si sposta solo parallelamente ad esso..".

A zorginho tutto ciò è capitato in un guest Ubuntu 10.10 a 32 bit su host Windows 7 a 64 bit Home Premium. Ho fatto una verifica più approfondita e in particolari condizioni anche sul mio guest Ubuntu 10.10 a 64 bit su host Windows 7 a 64 bit Professional accade qualcosa di simile, in realtà all'opposto: non riesco più ad avvicinare le finestre ai pannelli superiore o inferiore.

In entrambi i casi la soluzione è semplice ed è ancora zorginho a fornircela, ripasso a lui la parola:

"ho disabilitato le finestre calamitate e il problema e' scomparso... chissà sarà sorta qualche incompatibilità tra la mia scheda video dell'host, guest additions, e il plugin finestre calamitate."

Vediamo come fare per disabilitare il plugin Finestre calamitate.

Firefox: caratteri Ubuntu font family

Nel post "Caratteri Ubuntu font family: installazione su Ubuntu 10.4 e precedenti" vi avevo suggerito di usare questo nuovo font esattamente come in Ubuntu 10.10, cioè come font predefinito per i menù di sistema.

Gli amici di Chimera Revo in questo post suggeriscono un altro uso molto carino dei caratteri dell'Ubuntu font family: come carattere predefinito di Firefox.

L'impostazione è molto semplice: dal menù Modifica → Preferenze → Contenuti scegliete "Ubuntu" come carattere predefinito, Figura 1.
Per un maggior controllo, cliccate sul pulsante “Avanzate”.

Figura 1 - Firefox: scelta dell'Ubuntu font family come carattere predefinito.
Figura 1

mercoledì 13 ottobre 2010

Caratteri Ubuntu font family: installazione su Ubuntu 10.4 e precedenti

Nel post "Linux: usare i caratteri di Windows, 3a parte" accennavo alla disponibilità di un nuovo font di caratteri appositamente sviluppato per Ubuntu e disponibile di default su Ubuntu 10.10, l'Ubuntu font family.
La resta grafica di questo nuovo font è davvero notevole, la lettura dei menù di sistema in cui è usato è molto più chiara e riposante per gli occhi, Figura 1.

Figura 1 - Ubuntu font family.
Figura 1

Anche le versioni precedenti alla 10.10 di Ubuntu possono però beneficiare del nuovo font; vediamo come installarlo.

martedì 12 ottobre 2010

Guest Ubuntu: installazione VirtualBox Guest Additions

Update: VirtualBox 4.x ha unificato le versioni 32 e 64 bit delle Guest Additions in un unico file, per questo motivo gli ultimi 2 comandi in fondo al post

sudo sh /media/VBOXADDITIONS_numero-versione/VBoxLinuxAdditions-x86.run
sudo sh /media/VBOXADDITIONS_numero-versione/VBoxLinuxAdditions-amd64.run

sono sostituiti dall'unico comando:

sudo sh /media/VBOXADDITIONS_numero-versione/VBoxLinuxAdditions.run

Usate quest'ultimo, e dopo aver scritto sudo sh /media/V  premete il tasto TAB, l'autocompletamento del terminale vi scriverà automaticamente il numero di versione corretto.


Abbiamo appena terminato l'installazione di un guest Ubuntu in VirtualBox e già ne pregustiamo l'uso. Riavviamo come ci ha appena chiesto, e sorpresa:

siamo richiusi in una finestra di 800x600 pixel stretta come il buco di una serratura, quando ci clicchiamo sopra il mouse resta imprigionato e non ne vuol sapere più di uscire, ci tocca premere CTRL destro sulla tastiera per convincerlo.

E queste sono le cose più evidenti.

In realtà la macchina virtuale non va al meglio delle sue possibilità, non funziona il copia-incolla fra host e guest, non ci sono le cartelle condivise e via dicendo.

Soluzione: installare le VirtualBox Guest Additions.

Andate sul desktop della macchina virtuale Ubuntu e cliccate con il tasto destro su eventuali CD/DVD presenti in quel momento, poi cliccate su "Espelli", Figura 1.

Figura 1 - Espulsione del CD/DVD presente nella macchina virtuale.
Figura 1

lunedì 11 ottobre 2010

VirtualBox: Ubuntu 10.10 guest ora funziona

Ubuntu 10.10 come macchina guest proprio non aveva voglia di funzionare con VirtualBox 3.2.8, ma la nuova versione 3.2.10 appena resa disponibile ha fatto il miracolo: ora Ubuntu fa il guest senza fare più i capricci!

Il merito è delle VirtualBox Guest Addition e di un bug risolto con la nuova versione.Vedremo nel post "Guest Ubuntu: installazione VirtualBox Guest Additions" come installarle.

GdS

Disponibile il nuovo VirtualBox 3.2.10

E' stato appena resa disponibile la nuova versione 3.2.10 di VirtualBox.

A guardare il changelog mette a posto una quantità impressionante di problemi.
Ora sto scaricando l'aggiornamento su Ubuntu 10.10, appena ho notizie più precise vi aggiorno.
E se questa nuova versione risolve anche i problemi di rete su Windows 7, finalmente potrò darvi informazioni anche da quel sistema operativo. :-)

Ciao ciao.
GdS

sabato 9 ottobre 2010

Ubuntu 10.10 Maverick Meerkat: un altro passo avanti

Domani sarà reso disponibile la nuova versione di Ubuntu: la 10.10 Maverick Meerkat.

Ricordandomi della lentezza dei download nelle precedenti occasioni, cosa che andava avanti anche per alcuni giorni per via dell'elevata quantità di richieste, e ricordandomi anche che in genere il giorno prima dell'uscita è già disponibile la versione definitiva, questa volta ho giocato d'anticipo: ho scaricato la iso da cdimage.ubuntu.com, l'ho masterizzata e l'ho installata.

Risultato: uno spettacolo! :-D

Verso la fine del post "Linux: usare i caratteri di Windows, 3a parte" accennavo ai nuovi caratteri dell'Ubuntu Font Family. Beh, ora vi sto scrivendo usando proprio Ubuntu 10.10, ed anche solo a prima vista le differenze nella leggibilità dei caratteri è davvero notevole.

Se il risultato è questo, vale la pena installarli anche sulle versione precedenti di Ubuntu; vi spiegherò come farlo insieme ad una guida all'installazione di Ubuntu, seguite i link. ;-)

E a proposito d'installazione: è davvero tutto molto semplice, siamo a livello di Windows, ma nel caso di computer che montano schede wireless Broadcom per il collegamento Internet occorre fare un piccolo passo in più, vedremo anche questo caso particolare

Nel frattempo vi segnalo un post di Muflone su Ubuntu Trucchi, ottimo per prepararsi al meglio all'arrivo di Ubuntu 10.10 Maverick Meerkat.

A presto; ciao ciao. :)
GdS

venerdì 8 ottobre 2010

Linux: usare i caratteri di Windows, 3a parte

Nel post precedente "Linux: usare i caratteri di Windows, 2a parte" abbiamo visto come recuperare e utilizzare in Ubuntu direttamente i font disponibili nella partizione Windows.

E se non ci piacciono? No problem, il web è una fonte immensa di font liberamente disponibili, basterà usare un motore di ricerca e ne troverete a iosa, vi mostro giusto un paio di siti e come installarne i font.

Il primo è Open Font Library, Figura 8, un progetto sotto il patronato di Mozilla Foundation e altri. Qui potrete trovare non solo molti font da utilizzare liberamente, ma anche condividerne di vostri e modificare quelli presenti per crearne di nuovi. E non basta, potrete anche incorporarli nelle vostre pagine web così da averli a disposizione anche se non sono installati nel sistema su cui la pagina web viene mostrata. Vi consiglio caldamente un giro per saperne di più.

Figura 8 - La pagina web di Open Font Library.
Figura 8 - La pagina web di Open Font Library.

Torniamo invece al nostro più semplice desiderio di avere nuovi font per la nostra Ubuntu.

venerdì 24 settembre 2010

Linux: usare i caratteri di Windows, 2a parte

Nella prima parte di questo post abbiamo risolto il problema dei font su Ubuntu con gli strumenti che la distribuzione stessa ci mette a disposizione: l'istallazione del pacchetto ttf-mscorefonts-installer. In questa seconda parte invece vedremo invece come recuperare direttamente i font di Windows e usarli con Ubuntu.

Iniziamo con il montare la partizione Windows in modo da poterci accedere direttamente da Ubuntu. Cliccate su Risorse → OS (OS è il nome della partizione Windows con Windows 7) come in Figura 2:

Figura 2 - Montare la partizione Windows da Ubuntu.
Figura 2

venerdì 17 settembre 2010

Installazione driver video ATI Catalyst su Ubuntu

Avete una scheda video ATI e volete aggiornare in pochi passi la vostra Ubuntu all'ultima versione dei Catalyst?

Update del 1 Novembre 2011:
La procedura di disinstallazione dei driver ATI Catalyst indicata al punto 4 negli ultimi tempi è cambiata.

Per conoscere sempre quella più aggiornata, nella stessa pagina web segnalata al punto 2 al momento di scaricare il file del driver, in alto a sinistra compare il link al manuale d'installazione dei driver Catalyst. Scaricatelo e troverete la procedura di disinstallazione valida per la versione corrente del driver.

Al momento in cui scrivo questa nota il comando per la disinstallazione è:

sudo sh /usr/share/ati/amd-uninstall.sh

oppure, volendo usare direttamente il file d'installazione del driver ATI che può anche disinstallare:

sudo sh nome_file_ati.run --uninstall

Update del 25 Ottobre 2010:
unicamente per la prima installazione dei Catalyst 10.10 su Ubuntu 10.10 fate riferimento all'apposito post "Ubuntu 10.10: installazione driver scheda video ATI Catalyst 10.10".

Schermata iniziale dell'installazione dei driver video Catalyst per Ubuntu.

Ecco cosa fare:

giovedì 16 settembre 2010

Adobe Flash Player a 32 e 64 bit per Linux, Mac OS e Windows - 2a parte

Nella prima parte di questo post abbiamo visto l'installazione di Adobe Flash Player a 32 e 64 bit su Windows e Mac OS. Tutto molto semplice.

Per gli utenti Ubuntu le cose sono un po' diverse. Cambiano infatti le modalità d'installazione a seconda che si tratti di Ubuntu a 32 oppure a 64 bit. Non vi preoccupate invece del browser: che sia Mozilla Firefox, Google Chrome oppure Opera, quelli che ho testato, una volta installato Flash Player questo funzionerà automaticamente in tutti senza ulteriori interventi.

Procediamo.

Adobe Flash Player a 32 e 64 bit per Linux, Mac OS e Windows - 1a parte

Alzi la mano chi ha imprecato almeno una volta contro Adobe Flash Player a 32 bit quando bisogna usarlo su un sistema operativo a 64 bit, che siano Mac OS, Ubuntu o Windows non ha importanza.

I sintomi classici di questa forzata e difficile convivenza sono numerosi e più o meno importanti: si va dal classico video a scatti ai pulsanti che funzionano solo nelle feste comandate, c'è poi il rallentamento dell'intero sistema per un uso eccessivo di risorse, fino al blocco totale.

E qualche mese fa ci si era messa anche Adobe gelando le speranze di poter vedere migliorare la situazione: lo sviluppo del plugin a 64 bit veniva stoppato. Fino a ieri.

In concomitanza con l'annuncio di Internet Explorer 9 beta da parte di Microsoft, Adobe però ha annunciato una nuova versione di Adobe Flash Player. I ragazzi di Chimera Revo puntuali e precisi come sempre lo hanno segnalato in questo post: una nuova versione di Flash Player per Linux, Mac OS e Windows, udite udite, anche a 64 bit!

Entusiasti vero? :-D

Linux: usare i caratteri di Windows - 1a parte

Una delle prime cose con cui si scontra nel passaggio da Windows a Linux sono i caratteri o font: lo stesso documento OpenOffice Writer, l'analogo opensource di Microsoft Word, è visualizzato in maniera molto diversa a seconda che ci si trovi su Windows o su Linux.

Questo perché molti dei font TrueType (il particolare formato usato da questi caratteri) disponibili su Windows non lo sono di default su Linux.

La soluzione del problema è per fortuna semplice e passa attraverso due approcci:
  1. installare un apposito pacchetto della vostra distribuzione che contiene i caratteri base di Windows;
  2. copiare direttamente in Linux i caratteri presenti in Windows.

Vediamo il primo approccio.

mercoledì 8 settembre 2010

Firefox 3.6.x: aggiornare facilmente su Ubuntu

Diciamocelo, Firefox è un gran bel browser con in dotazione un mare di estensioni che lo rendono estremamente versatile. E su Windows è anche facile da installare e facilissimo da aggiornare, addirittura in automatico con la sua comoda funzione di ricerca e installazione degli aggiornamenti, sennò basta chiederglielo con Aiuto --> Controlla gli aggiornamenti:

Figura 1 - Forzare Firefox a controllare la presenza di aggiornamenti su Windows

Su Ubuntu, e Linux in generale, la cosa è sempre stata un po' più rognosetta.

Scrivere 2.0 - un libro di Luca Lorenzetti - 2a parte

Dopo la lunga introduzione nel post "Scrivere 2.0 - un libro di Luca Lorenzetti, 1a parte", entriamo adesso nei dettagli del libro.

Fra i servizi che aiutano nella prima fase di preparazione del materiale e organizzazione del lavoro, ad esempio fissarne date e scadenze, troviamo servizi come Google Calendar o Remember the Milk giusto per fare qualche nome, o cose più curiose come Darkcopy, un'applicazione Web che crea una schermata totalmente nera con lo scopo di aiutare a ridurre le distrazioni a video ed aiutare a concentrarsi sulla scrittura. E poi Delicious, Tumblr, solo per citare i più famosi nel loro ambito, ma nel libro ve ne sono molti altri.

Nei servizi e le applicazioni di supporto alla seconda fase, lo scrivere vero e proprio, troviamo invece Google Docs, ma anche alternative come Zoho o ThinkFree. Vi sono poi servizi e applicazioni per la scrittura collaborativa e collettiva, un tipo di scrittura a più mani dove il termine scrittura collettiva viene usato per indicare la produzione di scritti di tipo letterario, collaborativa quando riferita genericamente ad un qualche tipo di testo.

La terza parte, quella che ho apprezzato di più, va dal semplice condividere fino al pubblicare i propri scritti. Servizi come Drop o il quasi omonimo Dropbox (che uso personalmente e spero di parlarvene presto in un post dedicato) sono ideali per condividere tout-court un documento, ma se vogliamo farlo visualizzare a video come fosse stampato su carta, non possiamo ignorare servizi come Scribd, che è per i libri quello che Youtube è per i video, o Issuu (non è un errore, si chiama proprio così, doppia s e doppia u).

Ottimi sono i capitoli che parlano specificatamente di e-book.

martedì 7 settembre 2010

Scrivere 2.0 - un libro di Luca Lorenzetti - 1a parte

State preparando un documento per una riunione di lavoro? State preparando una tesi? Scrivete per passione? Scrivete per professione?
Quale che sia il vostro caso, se è da tanto che lo fate avete sicuramente assistito alla trasformazione del modo di farlo e degli strumenti usati.

Mia nonna che fra qualche giorno compie 90 anni, mi raccontava di un'infanzia fatta di pennino e calamaio, calamaio che anch'io ricordo ancora incastonato in qualche vecchio banco delle elementari degli anni '70 (per il pennino no, sono troooppo giovane ;-D). A quei tempi era già arrivata la penna a sfera ma nulla lasciava presagire la rivoluzione portata dai computer nei decenni successivi.

Prima gli home-computer come il mitico Commodore 64 e dall'altra parte della barricata lo ZX Spectrum, poi i cosiddetti PC IBM-compatibili, ed infine il computer per antonomasia dedicato al desktop publishing, il Macintosh, tutti loro in qualche modo hanno sicuramente modificato il vostro modo di scrivere.
Niente più scrittura a mano o con la macchina da scrivere, o almeno, non solo quella, niente più fogli buttati nel cestino e da riscrivere per intero, è il tempo del copia-incolla, dei blocchi di testo spostati in qua ed in là nel documento, è tempo di margini, allineamenti, intestazioni, piè di pagina e anteprime di stampa.

Se tanto fermento cambiò il modo di scrivere, non cambio il mezzo con cui si usufruiva del risultato: perché alla fine di tutto un percorso e qualunque fosse stato lo strumento utilizzato, l'output era immancabilmente, inevitabilmente, su carta. Le schede grafiche non arrivavano alle risoluzioni attuali, 800x600 pixel era già elevata, e non era ancora il tempo dei monitor LCD.

È con il nuovo millennio che arriverà tutto ciò ma sopratutto, esploderà la comunicazione personale.

Dopo i primi cellulari grandi come cabine telefoniche e pesanti come piombo, con i loro piccoli schermi e gli sms (Short Messagge System) da 160 caratteri, arrivò il Web con i post, blog, wiki ed i nuovi strumenti dello scrivere affiancarono quelli vecchi.

Infine il Web 2.0 dei giorni nostri.

Si è ragionato molto su cosa fosse il Web 2.0. Le parole che secondo me meglio ne illustrano il significato sono “Web sociale”. È arrivato il momento del sempre connessi, dei network come Facebook, Twitter, e anche la scrittura ne ha risentito. Non è più un fatto personale, è un evento condiviso e gli strumenti per scrivere si sono portati a questo nuovo livello.

Ma quali sono questi strumenti? Ed è qui che entra in campo il libro di Luca Lorenzetti - "Scrivere 2.0", edito da Hoepli.

More about Scrivere 2.0

venerdì 3 settembre 2010

Si riprende a viaggiare

"Riprendono i viaggi dell'astronave Enterprise, per esplorare nuovi mondi, alla ricerca di nuove forme di vita e nuove civiltà, per andare là dove nessun uomo è mai giunto prima."

Eh su, ci sono cresciuto con Star Trek, lasciatemi l'apertura ad effetto di questo post, in fondo sin dall'inizio ho usato la metafora del viaggio, dell'esplorazione.

Un blog nato come forma di espressione personale ma anche dalla voglia di condividere questo mio viaggio, perché si sa, viaggiare in compagnia è più bello, allegro, divertente, e se ci sono imprevisti lungo la via, ci si può aiutare e far diventare semplice ciò che da soli è complicato.

Un viaggio che è continuato anche nell'anno sabbatico che mi sono preso (va bene, si, avete ragione, è ben più di un anno... :-P) anche se in una forma un po' più “intima”, meno alla luce del sole; avevo bisogno di fare un pezzo di strada da solo.

Ora quella voglia di condividere è tornata, così riprendo a farlo.

E anche questa volta non ci sono scalette, non ci sono programmi, non so di cosa parlerò. Potrebbe essere VirtualBox, lui, ancora, potrebbe essere Linux, Windows o un linguaggio di programmazione (vi piacerebbe Python?), potrebbe trattarsi di programmi che ci aiutano nel quotidiano ad esprimerci, a far di più, meglio, con meno fatica, potrebbe trattarsi di altro che neanche ho ancora immaginato.

Qualunque cosa sarà, so che il viaggio riprende alla luce del sole e questi dettagli verrano da se, non mi resta che scoprirli insieme a voi man mano avanzeremo lungo il cammino.

Grazie a chi ancora una volta mi farà compagnia,
grazie a chi si aggiungerà per la prima volta,
grazie a chi nel frattempo è sceso perché ha trovato casa, è stato bello fare un pezzo di strada insieme.

Ed ora, partiamo! :-D
GdS