mercoledì 6 giugno 2007

VirtualBox: installare le VirtualBox Guest Additions, premessa

Parafrasando la nota pubblicità che dice "la potenza è nulla senza controllo", si può dire che VirtualBox è nulla senza le VirtualBox Guest Additions installate.

In breve, si tratta di driver e applicazioni di sistema da installare nella macchina virtuale che ne migliorano le performance e l'usabilità. Vediamo i punti più significativi:

- integrazione fra mouse del PC reale e quello della macchina virtuale. Ne parlavo nel post "VirtualBox: liberare il mouse intrappolato in una finestra", cliccando nella finestra della macchina virtuale, il mouse resta intrappolato al suo interno. Con le VirtualBox Guest Additions installate questo fastidioso comportamento scompare, ed il mouse interagisce con la finestra del PC virtuale come con qualunque altra finestra appartenente al PC reale.

- miglioramento delle performance video. Si possono usare più colori e risoluzione maggiori di quelle standard. Sul mio portatile ad esempio, sono passato da 1024x768 a 1280x80o con un miglior sfruttamento dello spazio a disposizione sullo schermo, ma ho disponibili risoluzione fino a 3200x2400 con 16 milioni di colori.

- condivisione delle cartelle. Diviene finalmente possibile condividere cartelle tra PC virtuale e PC reale con i vantaggi e la comodità operativa che questo comporta.

- condivisione degli appunti. Potrete usare il normale copia-incolla anche tra sistema host e sistema guest, cioè tra PC reale e virtuale.

A questo punto non ci resta che vedere come installarle nella vostra macchina virtuale con la solita guida per immagini.

Prima però una doverosa premessa. Le VirtualBox Guest Additions vengono installate nella macchina virtuale, pertanto, non esiste una singola procedura di installazione uguale per tutte le distribuzioni Linux che è possibile virtualizzare. Esiste piuttosto una procedura generale che è da adattare di volta in volta alla particolare distribuzione che abbiamo virtualizzato. Quello che farò allora è prima illustrare questa procedura generale, e poi, come questa è svolta in concreto in una serie di macchine virtuali di esempio, la prima delle quelle quali sarà una openSUSE, ma poi via via anche altre.

Tenete inoltre presente un'altra cosa: è possibile che siate utenti Windows alle prime armi con Linux e anzi, usiate la virtualizzazione proprio per poter provare Linux senza dover sfasciare un PC fra dual boot, partizionamento del disco rigido e possibili perdite di dati che ne può derivare se qualcosa va male.

Ebbene, se siete utenti Windows alle prime armi con Linux, potreste avere qualche difficoltà in più: Linux infatti non è così immediato come Windows e non perché sia fatto male, anzi. In Linux la sicurezza viene prima di tutto, fino al punto da sacrificare anche un pò di usabilità. Vi troverete così a trafficare con password di accesso, diritti amministrativi, utente root, sudo (il comando, non l'eccesso di traspirazione), la riga di comando, tutte cose nuove e misteriose per il tipico utente "home" di Windows.

Tutto questo ben lungi dal volervi scoraggiare, è un invito invece a seguire con attenzione i prossimi post. Vi illustrerò passo passo come procedere e grazie anche alle immagini le difficoltà dovrebbero essere davvero minime.

Accendete le vostre macchine virtuali allora, stiamo per iniziare.
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