domenica 16 settembre 2007

SVS: esclusioni nei layer, introduzione

Terminata la serie di post sul funzionamento della virtualizzazione in SVS, vedremo ora le funzionalità avanzate rese possibili proprio da questo schema di funzionamento. Cominciamo dalla prima, la più utile e che sicuramente vi ritroverete ad usare più spesso: Escludi voci.

Sappiamo che SVS quando cattura virtualizzandola l'installazione di un'applicazione, la pone in un layer a sola lettura. Quando poi passate ad usare l'applicazione virtualizzata, le modifiche apportate alle impostazioni del programma ed i documenti prodotti, vengono salvati nel layer editabile; maggiori dettagli lì trovate nel post "SVS: virtualizzazione, come funziona (3a parte)".

Il comportamento di default del secondo caso, cioè durante l'uso dell'applicazione virtualizzata, per i documenti può essere modificato. Si possono infatti escludere dalle catture, tutti i file con una certa estensione, oppure tutti i file contenuti in una specifica cartella, oppure tutti quelli su un determinato disco rigido. Vedremo anche, come preimpostare un certo tipo di esclusione per ogni nuovo layer creato, in modo che, terminata la sua creazione, questi conterrà all'interno già tutte le esclusioni che vogliamo, senza doverlo fare successivamente e a mano ogni volta.

A cosa può servire tutto ciò?
A non lasciare intrappolati nel layer dell'applicazione che li ha prodotti, anche i suoi documenti. Non mi stancherò mai di ripeterlo: è una grande comodità avere le applicazioni catturate all'interno dei layer per questioni di trasportabilità della stessa, pulizia, usabilità e velocità di Windows (soprattutto all'avvio, non dove gestire un sacco di applicazioni che se non state usando, potete semplicemente). Altrettanto però, non si può dire dei relativi documenti.

Immaginate di aver scritto una lettera da inviare come e-mail e creato un file .zip: a lavoro ultimato, spegnete tutto, tanto l'e-mail la dovete inviare l'indomani. L'indomani arriva, riaccendete il PC, e prima di poter inviare l'e-mail con in allegato il file .zip, dovete riavviare un layer, poi anche l'altro: fatta una volta questa storia, fatta due, alla lunga diventa semplicemente scomoda!

E come la mettiamo con il salvataggio dei documenti? Mi direte: beh, basta salvare il layer con la funzione di esportazione, all'interno ci saranno anche i documenti prodotti. Ma immaginate si tratti del vostro Office: già da solo e a seconda di quante cose avete installato, può occupare anche 200 e più megabyte sul vostro disco rigido. Anche se in fase di esportazione del layer SVS comprime il salvataggio, miracoli non ne compie: potreste ritrovarvi con altri 100, 150 MB occupati sul vostro disco rigido solo per salvare qualche MB di documenti. Scomodo, dispendioso, inutile!

Senza contare poi, che se si rovina un layer e non l'avete salvato, avete perso tutto; in caso contrario invece, il layer ci mettete poco a ricostruirlo, ed i documenti sono al sicuro sul vostro disco rigido (di cui naturalmente fate spesso il backup, vero?).

Una piccola nota prima di terminare. Nei primi post usavo SVS con i menù in inglese. Grazie allo splendido lavoro di Riva11, di recente (neanche più tanto ormai) questi sono stati tradotti in italiano, pertanto, dai prossimi post le immagini faranno riferimento alla sola versione con i menù in italiano.

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2 commenti:

  1. Approfitto della competenza di questo blog per porre alcune domande, nella speranza di veder chiariti alcuni dubbi.
    In primis: gli aggiornamenti e le modifiche di un programma già virtualizzato. Non parlo dell'aggiornamento di un layer; da un post del tuo blog ho intuito che l'aggiornamento di un layer serve ad esempio per lanciare un nuovo file di setup, ad esempio per aggiornare un programma già virtualizzato (vedi l'esempio di GIMP pubblicato su questo blog).
    Ma cosa succede, ad esempio, se installo un'estensione di Firefox? Ritengo che vada a finire nel layer (sublayer editabile), e non nel PC reale. Tanto più che l'installazione dell'estensione viene lanciata all'interno del sofware virtualizzato.
    Ma ho un grosso dubbio: Office scarica gli aggiornamenti tramite Windows Update. Dove vanno a finire gli aggiornamenti? Ritengo che qui SVS combini qualche pasticcio, e che gli aggiornamenti tramite Windows Update finiscano nel PC reale, e non nel layer, in quanto l'aggiornamento non è lanciato dall'applicativo, ma da un processo esterno (appunto Windows Update). In questo caso, anche cancellando il layer, in sistema host rimarrebbe "sporco".
    Ho un altro dubbio: Office 2007 (installazione parziale) impegna un layer di circa 600MB; ma se esporto il layer il file risultante (che è compresso!) risulta di imensioni maggiori, circa 800MB; questo significa che viene esportato del materiale aggiuntivo; che cosa? file extra layer?

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  2. Ciao Michele.

    Domanda molto interessante, a cui ho una risposta senza sapere se esiste davvero un problema.

    Mi spiego: come hai già ben detto tu, se aggiungo un plugin per esempio a Firefox, oppure lo aggiorno tramite il suo menù di aggiornamento, siamo nel caso di modiche all'applicazione dopo la sua virtualizzazione, vengono tutte catturate all'interno del layer editabile.

    Non so se Office faccia eccezione, perché è vero che il processo di aggiornamento è delegato ad un'altra applicazione, Windows Update, ma è pur sempre stata lanciata da Office stesso: SVS pertanto potrebbe accorgersi della relazione e tenerne traccia catturando tutto nel layer editabile. Non posso fare delle prove, non uso più Office da un pò, se hai la possibilità di verificare e condividere le tue scoperte ne sarei felice. :-)

    Se SVS però non riesce a catturare l'aggiornamento di Office perché viene fatto da un'altra applicazione, si può comunque forzare la cattura di tutte le modifiche al sistema, pertanto anche l'aggiornamento fatto da Windows Update. Vediamo come.

    Va utilizzata la funzione di Acquisizione globale del layer in questo modo:

    - come in ogni cattura, disattivare prima tutti i layer attivi;
    - da SVS, menù File --> Aggiorna Layer esistente...;
    - selezionare il layer di Office o comunque quello che si vuole aggiornare e cliccare su Avanti;
    - selezionare Acquisizione globale e cliccare su Avanti;
    - cliccare su Fine per iniziare la cattura.

    A questo punto il layer si attiverà: lancia l'aggiornamento di Office e questo dovrebbe (dico dovrebbe sempre perché non ho un Office su cui provare ) andare a finire nel layer che stiamo aggiornamento, cioè Office stesso. Non solo: andrà a finire nel layer a sola scrittura, così che esportando il layer ti porterai dietro sempre anche l'aggiornamento, e anche resettando il layer non lo perderai perché questo comando ha effetto sul solo layer editabile. Non ti resta che provare e farmi sapere com'è andata.

    L'argomento mi ha davvero intrigato, va a finire che gli dedico un post! ;-)

    Delle dimensioni del layer di Office che esportato diventa più grande, le motivazioni possono essere due: una legata al fatto che non sempre la compressione diminuisce le dimensioni complessive di ciò che è compresso. Basta provare a comprimere un file già compresso e si possono vedere cose interessanti. L'altra è che per via dei giochini che fa il Filter nel mostrare/nascondere file al sistema operativo, Windows viene spesso tratto in inganno sulle dimensioni effettive dei file nei layer e quindi lo spazio che questi complessivamente occupano con gli strani risultati di cui ti sei accorto: qui sono più propenso per la seconda possibilità.

    Bene Michele, è tutto. Grazie per le domande, stimolanti come sempre; alla prossima, ciao ciao. :-)
    @:\>

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