venerdì 24 settembre 2010

Linux: usare i caratteri di Windows, 2a parte

Nella prima parte di questo post abbiamo risolto il problema dei font su Ubuntu con gli strumenti che la distribuzione stessa ci mette a disposizione: l'istallazione del pacchetto ttf-mscorefonts-installer. In questa seconda parte invece vedremo invece come recuperare direttamente i font di Windows e usarli con Ubuntu.

Iniziamo con il montare la partizione Windows in modo da poterci accedere direttamente da Ubuntu. Cliccate su Risorse → OS (OS è il nome della partizione Windows con Windows 7) come in Figura 2:

Figura 2 - Montare la partizione Windows da Ubuntu.
Figura 2

venerdì 17 settembre 2010

Installazione driver video ATI Catalyst su Ubuntu

Avete una scheda video ATI e volete aggiornare in pochi passi la vostra Ubuntu all'ultima versione dei Catalyst?

Update del 1 Novembre 2011:
La procedura di disinstallazione dei driver ATI Catalyst indicata al punto 4 negli ultimi tempi è cambiata.

Per conoscere sempre quella più aggiornata, nella stessa pagina web segnalata al punto 2 al momento di scaricare il file del driver, in alto a sinistra compare il link al manuale d'installazione dei driver Catalyst. Scaricatelo e troverete la procedura di disinstallazione valida per la versione corrente del driver.

Al momento in cui scrivo questa nota il comando per la disinstallazione è:

sudo sh /usr/share/ati/amd-uninstall.sh

oppure, volendo usare direttamente il file d'installazione del driver ATI che può anche disinstallare:

sudo sh nome_file_ati.run --uninstall

Update del 25 Ottobre 2010:
unicamente per la prima installazione dei Catalyst 10.10 su Ubuntu 10.10 fate riferimento all'apposito post "Ubuntu 10.10: installazione driver scheda video ATI Catalyst 10.10".

Schermata iniziale dell'installazione dei driver video Catalyst per Ubuntu.

Ecco cosa fare:

giovedì 16 settembre 2010

Adobe Flash Player a 32 e 64 bit per Linux, Mac OS e Windows - 2a parte

Nella prima parte di questo post abbiamo visto l'installazione di Adobe Flash Player a 32 e 64 bit su Windows e Mac OS. Tutto molto semplice.

Per gli utenti Ubuntu le cose sono un po' diverse. Cambiano infatti le modalità d'installazione a seconda che si tratti di Ubuntu a 32 oppure a 64 bit. Non vi preoccupate invece del browser: che sia Mozilla Firefox, Google Chrome oppure Opera, quelli che ho testato, una volta installato Flash Player questo funzionerà automaticamente in tutti senza ulteriori interventi.

Procediamo.

Adobe Flash Player a 32 e 64 bit per Linux, Mac OS e Windows - 1a parte

Alzi la mano chi ha imprecato almeno una volta contro Adobe Flash Player a 32 bit quando bisogna usarlo su un sistema operativo a 64 bit, che siano Mac OS, Ubuntu o Windows non ha importanza.

I sintomi classici di questa forzata e difficile convivenza sono numerosi e più o meno importanti: si va dal classico video a scatti ai pulsanti che funzionano solo nelle feste comandate, c'è poi il rallentamento dell'intero sistema per un uso eccessivo di risorse, fino al blocco totale.

E qualche mese fa ci si era messa anche Adobe gelando le speranze di poter vedere migliorare la situazione: lo sviluppo del plugin a 64 bit veniva stoppato. Fino a ieri.

In concomitanza con l'annuncio di Internet Explorer 9 beta da parte di Microsoft, Adobe però ha annunciato una nuova versione di Adobe Flash Player. I ragazzi di Chimera Revo puntuali e precisi come sempre lo hanno segnalato in questo post: una nuova versione di Flash Player per Linux, Mac OS e Windows, udite udite, anche a 64 bit!

Entusiasti vero? :-D

Linux: usare i caratteri di Windows - 1a parte

Una delle prime cose con cui si scontra nel passaggio da Windows a Linux sono i caratteri o font: lo stesso documento OpenOffice Writer, l'analogo opensource di Microsoft Word, è visualizzato in maniera molto diversa a seconda che ci si trovi su Windows o su Linux.

Questo perché molti dei font TrueType (il particolare formato usato da questi caratteri) disponibili su Windows non lo sono di default su Linux.

La soluzione del problema è per fortuna semplice e passa attraverso due approcci:
  1. installare un apposito pacchetto della vostra distribuzione che contiene i caratteri base di Windows;
  2. copiare direttamente in Linux i caratteri presenti in Windows.

Vediamo il primo approccio.

mercoledì 8 settembre 2010

Firefox 3.6.x: aggiornare facilmente su Ubuntu

Diciamocelo, Firefox è un gran bel browser con in dotazione un mare di estensioni che lo rendono estremamente versatile. E su Windows è anche facile da installare e facilissimo da aggiornare, addirittura in automatico con la sua comoda funzione di ricerca e installazione degli aggiornamenti, sennò basta chiederglielo con Aiuto --> Controlla gli aggiornamenti:

Figura 1 - Forzare Firefox a controllare la presenza di aggiornamenti su Windows

Su Ubuntu, e Linux in generale, la cosa è sempre stata un po' più rognosetta.

Scrivere 2.0 - un libro di Luca Lorenzetti - 2a parte

Dopo la lunga introduzione nel post "Scrivere 2.0 - un libro di Luca Lorenzetti, 1a parte", entriamo adesso nei dettagli del libro.

Fra i servizi che aiutano nella prima fase di preparazione del materiale e organizzazione del lavoro, ad esempio fissarne date e scadenze, troviamo servizi come Google Calendar o Remember the Milk giusto per fare qualche nome, o cose più curiose come Darkcopy, un'applicazione Web che crea una schermata totalmente nera con lo scopo di aiutare a ridurre le distrazioni a video ed aiutare a concentrarsi sulla scrittura. E poi Delicious, Tumblr, solo per citare i più famosi nel loro ambito, ma nel libro ve ne sono molti altri.

Nei servizi e le applicazioni di supporto alla seconda fase, lo scrivere vero e proprio, troviamo invece Google Docs, ma anche alternative come Zoho o ThinkFree. Vi sono poi servizi e applicazioni per la scrittura collaborativa e collettiva, un tipo di scrittura a più mani dove il termine scrittura collettiva viene usato per indicare la produzione di scritti di tipo letterario, collaborativa quando riferita genericamente ad un qualche tipo di testo.

La terza parte, quella che ho apprezzato di più, va dal semplice condividere fino al pubblicare i propri scritti. Servizi come Drop o il quasi omonimo Dropbox (che uso personalmente e spero di parlarvene presto in un post dedicato) sono ideali per condividere tout-court un documento, ma se vogliamo farlo visualizzare a video come fosse stampato su carta, non possiamo ignorare servizi come Scribd, che è per i libri quello che Youtube è per i video, o Issuu (non è un errore, si chiama proprio così, doppia s e doppia u).

Ottimi sono i capitoli che parlano specificatamente di e-book.

martedì 7 settembre 2010

Scrivere 2.0 - un libro di Luca Lorenzetti - 1a parte

State preparando un documento per una riunione di lavoro? State preparando una tesi? Scrivete per passione? Scrivete per professione?
Quale che sia il vostro caso, se è da tanto che lo fate avete sicuramente assistito alla trasformazione del modo di farlo e degli strumenti usati.

Mia nonna che fra qualche giorno compie 90 anni, mi raccontava di un'infanzia fatta di pennino e calamaio, calamaio che anch'io ricordo ancora incastonato in qualche vecchio banco delle elementari degli anni '70 (per il pennino no, sono troooppo giovane ;-D). A quei tempi era già arrivata la penna a sfera ma nulla lasciava presagire la rivoluzione portata dai computer nei decenni successivi.

Prima gli home-computer come il mitico Commodore 64 e dall'altra parte della barricata lo ZX Spectrum, poi i cosiddetti PC IBM-compatibili, ed infine il computer per antonomasia dedicato al desktop publishing, il Macintosh, tutti loro in qualche modo hanno sicuramente modificato il vostro modo di scrivere.
Niente più scrittura a mano o con la macchina da scrivere, o almeno, non solo quella, niente più fogli buttati nel cestino e da riscrivere per intero, è il tempo del copia-incolla, dei blocchi di testo spostati in qua ed in là nel documento, è tempo di margini, allineamenti, intestazioni, piè di pagina e anteprime di stampa.

Se tanto fermento cambiò il modo di scrivere, non cambio il mezzo con cui si usufruiva del risultato: perché alla fine di tutto un percorso e qualunque fosse stato lo strumento utilizzato, l'output era immancabilmente, inevitabilmente, su carta. Le schede grafiche non arrivavano alle risoluzioni attuali, 800x600 pixel era già elevata, e non era ancora il tempo dei monitor LCD.

È con il nuovo millennio che arriverà tutto ciò ma sopratutto, esploderà la comunicazione personale.

Dopo i primi cellulari grandi come cabine telefoniche e pesanti come piombo, con i loro piccoli schermi e gli sms (Short Messagge System) da 160 caratteri, arrivò il Web con i post, blog, wiki ed i nuovi strumenti dello scrivere affiancarono quelli vecchi.

Infine il Web 2.0 dei giorni nostri.

Si è ragionato molto su cosa fosse il Web 2.0. Le parole che secondo me meglio ne illustrano il significato sono “Web sociale”. È arrivato il momento del sempre connessi, dei network come Facebook, Twitter, e anche la scrittura ne ha risentito. Non è più un fatto personale, è un evento condiviso e gli strumenti per scrivere si sono portati a questo nuovo livello.

Ma quali sono questi strumenti? Ed è qui che entra in campo il libro di Luca Lorenzetti - "Scrivere 2.0", edito da Hoepli.

More about Scrivere 2.0

venerdì 3 settembre 2010

Si riprende a viaggiare

"Riprendono i viaggi dell'astronave Enterprise, per esplorare nuovi mondi, alla ricerca di nuove forme di vita e nuove civiltà, per andare là dove nessun uomo è mai giunto prima."

Eh su, ci sono cresciuto con Star Trek, lasciatemi l'apertura ad effetto di questo post, in fondo sin dall'inizio ho usato la metafora del viaggio, dell'esplorazione.

Un blog nato come forma di espressione personale ma anche dalla voglia di condividere questo mio viaggio, perché si sa, viaggiare in compagnia è più bello, allegro, divertente, e se ci sono imprevisti lungo la via, ci si può aiutare e far diventare semplice ciò che da soli è complicato.

Un viaggio che è continuato anche nell'anno sabbatico che mi sono preso (va bene, si, avete ragione, è ben più di un anno... :-P) anche se in una forma un po' più “intima”, meno alla luce del sole; avevo bisogno di fare un pezzo di strada da solo.

Ora quella voglia di condividere è tornata, così riprendo a farlo.

E anche questa volta non ci sono scalette, non ci sono programmi, non so di cosa parlerò. Potrebbe essere VirtualBox, lui, ancora, potrebbe essere Linux, Windows o un linguaggio di programmazione (vi piacerebbe Python?), potrebbe trattarsi di programmi che ci aiutano nel quotidiano ad esprimerci, a far di più, meglio, con meno fatica, potrebbe trattarsi di altro che neanche ho ancora immaginato.

Qualunque cosa sarà, so che il viaggio riprende alla luce del sole e questi dettagli verrano da se, non mi resta che scoprirli insieme a voi man mano avanzeremo lungo il cammino.

Grazie a chi ancora una volta mi farà compagnia,
grazie a chi si aggiungerà per la prima volta,
grazie a chi nel frattempo è sceso perché ha trovato casa, è stato bello fare un pezzo di strada insieme.

Ed ora, partiamo! :-D
GdS