Vi dicevo anche che il programma è nato per host Windows, grazie però ad un vero e proprio colpo di fortuna oltre che alle egregie caratteristiche di Wine, funziona perfettamente anche con host Linux.
Ciononostante, e anche se personalmente non ho mai avuto problemi nell'usarlo, prima di usare CloneVDI, fate un backup dei dischi rigidi delle vostre macchine virtuali; non mi assumo responsabilità in caso di perdite di dati.
Fatto il vostro backup? Bene, allora scaricate CloneVDI, è in allegato al primo messaggio nella pagina che si apre seguendo il link, e vediamo insieme come usarlo sia su Linux che su Windows.
Voglio farvi vedere la funzionalità che ritengo più utile: la compattazione di un disco rigido virtuale.
Per essere usato il programma non richiede installazione: su host Windows basta fare un doppio click sul file per eseguirlo e potete subito usarlo, su host Linux è sufficiente l'installazione di Wine e potrete usarlo come in Windows.
Installiamo Wine su Ubuntu, da terminale basta dare di comandi:
sudo add-apt-repository ppa:ubuntu-wine/ppa
sudo apt-get update
sudo apt-get install wine1.3
Un avviso per chi ha poco spazio a disposizione e/o una connessione lenta: su Ubuntu 11.10 nuovo di zecca vengono scaricati pacchetti per un totale di oltre 130 MB, lo spazio sul disco rigido preso dalla loro installazione sale a quasi 500 MB.
Terminata l'installazione decomprimete il file zip contenente CloneVDI; per lanciarlo su Windows fate doppio click sul file CloneVDI.exe, su Ubuntu invece cliccate sullo stesso file con il tasto destro, poi selezionate "Apri con Wine Carica Programmi Windows", Figura 2.
Figura 2: avvio di CloneVDI con il tasto destro e click su "Apri con Wine Carica Programmi Windows" |
Sempre su Ubuntu, al primo avvio di un programma Window con Wine quest'ultimo compie una serie di operazione preliminari di configurazione che porteranno via alcuni secondi, Figura 3.
Figura 3: configurazione automatica di Wine per l'esecuzione di programmi Windows |
Terminato il caricamento di CloneVDI anche in Linux, da qui in poi non c'è più nessuna differenza tra i due sistemi operativi, quanto vedremo, tranne qualche differenza nella grafica delle finestre, è identico su entrambi.
Vediamo adesso come usare CloneVDI per compattare un disco rigido virtuale.
Cliccando sul primo dei pulsanti "Browse" in alto a destra di Figura 4 , quello riferito al campo "Source", caricate il disco rigido da compattare. Se non sapete dove può essere il vostro disco rigido virtuale da comprimere, tenete presente che VirtualBox li conserva in una directory con un percorso del tipo (tutto su unica riga):
nome_utente\VirtualBox VMs\nome_macchina_virtuale\nome_disco_rigido_virtuale.vdi
Il campo "Destination" invece si autocompila, lasciate pure così se non sapete cosa inserire.
Figura 4: opzioni per comprimere un disco rigido virtuale clonandolo |
Notate utenti Linux, come trattandosi di un programma Windows il separatore dei nomi nel percorso dei file usa il backslash "\", la barra al contrario che trovate in alto all'estrema sinistra della tastiera italiana: usatela e non vi preoccupate, ci pensa Wine in maniera del tutto trasparente a fare le opportune conversioni.
Selezionate sempre in Figura 4 anche l'opzione "Keep old UUID" per fare il modo che il nuovo disco compattato rispetto all'originale abbia lo stesso UUID, l'identificatore unico che VirtualBox associa ad ogni disco rigido virtuale affinché la corrispondente macchina virtuale lo riconosca come proprio. In questo modo potrete cancellare il vecchio disco rigido e collegare quello clonato alla macchina virtuale senza che questa si accorga che non è più lo stesso.
Selezionate infine l'opzione "Compact drive whole coping" per effettuare la compattazione, e siete finalmente pronti a procedere: cliccate "Proceed" e la vedrete avviarsi, Figura 5.
Figura 5: clonazione con compattazione del disco rigido virtuale prescelto |
Non vi resta che aspettare qualche minuto a seconda della potenza del vostro host, e vi ritroverete con un disco ridotto alla minima dimensione possibile pari all'incirca allo spazio effettivamente occupato al suo interno, Figura 6.
Figura 6: il disco clonato e compattato è ora di soli 1,4 GB, meno della metà di prima |
Ora spostate (non cancellatelo ancora) il vecchio disco rigido da qualche parte, rinominate quello appena clonato con lo stesso nome di quello vecchio, basta togliere la stringa iniziale "Clone of " e riavviate la macchina virtuale a cui il disco rigido virtuale corrisponde.
Se tutto è andato bene la vedrete ripartire come se nulla fosse, a questo punto potete cancellare il vecchio disco rigido virtuale che avevate spostato, non serve più.
In un prossimo post vedremo un'altra operazione molto utile da fare con CloneVDI: aumentare la misura massima possibile a cui un disco rigido virtuale ad espansione dinamica può arrivare: se in fase di creazione avevamo stabilito una grandezza massima ad esempio di 50 GB, possiamo portare questo massimo ad esempio a 100 GB senza perdere i dati al suo interno.
Per questa volta è tutto.
Ottimo articolo. Complimenti!
RispondiEliminaGrazie! :)
RispondiEliminaA quando il nuovo articolo per aumentare lo spazio?
RispondiEliminaÈ fermo in bozza... devo trovare il tempo di completarlo.
RispondiEliminagrazie. articolo utilissimo.
RispondiEliminaGrazie a te, fa piacere sapere che ti è stato utile. :)
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