venerdì 30 marzo 2007

La parte abitata della Rete - un libro di Sergio Maistrello

A volte i percorsi della vita, lungi dall'essere casuali, sono quanto meno strani e contorti.

E' un bel pò ormai che le spalle non mi lasciano dormire. Le notti sono lunghe da lasciar scivolare via, a volte mi arrabbio, un arrabbiarsi che fa ancora di più il gioco di un'insonnia già fastidiosa altrimenti.

Eppure non sono notti inutili.

Senza più la fretta, quasi l'assillo, di una vita moderna che tanto assomiglia all'inutile affannarsi del cr(ic)etino sulla ruota, la notte è spesso l'occasione per scendere da quella ruota, e cominciare a guardarsi intorno.

Allora mi rendo conto che non è il mondo a correre troppo forte, sono semplicemente io che corro, corro... e la ruota gira, gira.

E mentre per me è un girare affannoso, qualcuno lo so, lo sento, ha attaccato una dinamo alla ruota. Per lui il mio affanno è energia, è vita.

Ma dicevo, in quelle ore scendo e provo a guardarmi intorno.

Il silenzio della notte, per me quotidiamente immerso tra telefoni che squillano di continuo, ed e-mail che viaggiano a raffica, diventa spesso momento di gioia semplice e profonda.

In quei momenti un buon libro è davvero un compagno gradito e trova terreno fertile in una serenità ed apertura che di giorno semplicemente non ho il tempo di lasciar emergere.

Ed in queste ultime notti ho letto davvero un bel libro.

Con... "La parte abitata della Rete"... Signori e Signoree... Sergioo Maistrelloo!!

No, davvero... al di là della presentazione scherzosa, ebbene si... lo posso dire?
E' un libro che mi sono proprio goduto.

L'autore lo definisce una "guida turistica" ad una parte nuova e sempre più importante della Rete.

Non è fatta di Google o di grandi portali, non è fatta di grandi marchi che hanno esteso la loro "longa manus" anche su Internet, insomma, non è "la Rete calata dall'alto".

E' invece la Rete che parte dal lato opposto, dai suoi singoli abitanti, da noi.
Si, da noi, i comuni utenti di Internet. Noi utenti che non siamo più semplici lettori di pagine web messe in Rete da qualcun altro.

I nuovi strumenti a disposizione, blog, podcast, Wiki, social network, ci trasformano anche in autori di contenuti.

La nostra ricchezza interiore, le nostre competenze, le nostre esperienze, anche semplicemente la nostra opinione diventano nuovi contenuti da condividere con gli altri a cui possono servire come spunto, come ancora, a volte come stampella per proseguire nel loro cammino.

La Rete ed i suoi nuovi strumenti facilitano questa condivisione permettendo di incontrarci e di condividere la nostra unicità al di la di qualunque limite di spazio e tempo.

Ma il libro è tanto di più e mi spiace non saperlo cogliere-rendere nelle poche righe di un post.

Vi affido perciò direttamente alle mani dell'autore serbando per me preziosa, la magia di queste notti passate a leggere davvero un bel libro.

Grazie Sergio per quanto hai condiviso e buon viaggio anche a te.

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giovedì 29 marzo 2007

BlogItalia: bravi e veloci

Questa mattina non riuscivo più ad entrare su BlogItalia.
Contattati via web già questa sera il problema è risolto.

Bravi e veloci... grazie! 2 Thumbs Up

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SVS: installazione virtuale di un programma

E' arrivato il momento di vedere in azione Software Virtualization Solution (SVS): virtualizzeremo l'installazione di Gimp.

Gimp (acronimo di GNU Image Manipulation Program) è un potente programma di grafica che in molti paragonano a Photoshop.

Quello che a noi interessa è che la sua installazione sotto Windows avviene in 2 fasi:
  • nella prima occorre installare le librerie grafiche GTK+ 2 a cui Gimp si appoggia;
  • nella seconda avviene l'installazione vera e propria di Gimp.
Questo ci permetterà di vedere le varie funzionalità disponibili in SVS:
  • creazione di un layer per virtualizzare un'applicazione;
  • creazione di un layer solo dati;
  • importazione/esportazione del layer;
  • cancellazione di un layer;
  • attivazione/disattivazione di un layer;
  • personalizzazione delle caratteristiche di un layer;
  • utility per SVS.
Naturalmente non vedremo tutto questo in una volta sola; in questa occasione ci occuperemo solo della prima funzionalità, la creazione di un layer per virtualizzare un programma, nei post successivi pian piano vedremo il resto.

Ok, cominciamo!

Scaricate sia Gimp che le librerie grafiche GTK+ 2 nella versione più recente che trovate.
Se volete, scaricate anche il Manuale Utente (la voce Gimp Help) che trovate nella stessa pagina, è veramente completo e interamente tradotto in italiano (un grazie al GIMP Team Italiano per lo splendido lavoro).

Terminato il download avviate SVS e cliccate sul menù File --> Create New Layer (fig. 1).

SVS - installazione Gimp - 1
fig. 1

Si aprirà la finestra di creazione del layer (fig. 2) in cui scegliere il tipo di layer da creare:
  • Install application; permette di creare un nuovo layer in cui catturare l'installazione di un programma;
  • Data layer; crea un layer che cattura soltanto i dati di un'applicazione, potrete così catturare tutti i vostri documenti, ad esempio di testo, e salvarli nel layer; c'è ne occuperemo nel dettaglio in un'altra occasione.
  • Empty layer; crea un layer completamente vuoto da riutilizzare successivamente. Può essere utile nel caso creiamo il layer come promemoria per l'installazione da fare successivamente impostando già le nostre preferenze prima dell'installazione, cosa perfettamente fattibile anche dopo aver terminato la cattura di un'installazione.
Cliccate su Install application, poi su Avanti per proseguire.

SVS - installazione Gimp - 2
fig. 2

Scegliete un nome per il vostro layer (fig. 3) tenendo presente che:
  • il nome può essere lungo al massimo 64 caratteri;
  • non potete usare i caratteri & < > " ' .
Quando avete terminato proseguite cliccando su Avanti.

SVS - installazione Gimp - 3
fig. 3

SVS vi chiede di scegliere il tipo di cattura da usare:
  • Single program capture; cattura nel layer solo le modifiche apportate dal programma a Windows durante l'installazione;
  • Global capture; cattura nel layer anche le modifiche fatte dopo che l'installazione è terminata. Utile per catturare le modifiche fatte alle opzioni del programma al primo avvio, oppure gli update che spesso partono non appena termina l'installazione di un programma, o ancora, l'installazione di estensioni ad un programma già catturato in un layer (come l'installazione di "estensioni per Firefox").
Data l'utilità del Global capture, ne riparleremo in un altro post.

Clicchiamo su Single programm capture e poi sul pulsante Browse (fig. 4).

SVS - installazione Gimp - 4
fig. 4

Il tasto Browse vi porta nella schermata di scelta del file da cui installare le librerie grafiche GTK+ 2 (fig. 5). Selezionate il file corretto, poi cliccate su Apri per proseguire.

SVS - installazione Gimp - 5
fig. 5

Abbiamo terminato, clicchiamo su Avanti (fig. 6).

SVS - installazione Gimp - 6
fig. 6

SVS ci presenterà una schermata riassuntiva della cattura che sta per partire.
Cliccate su Fine.

Vedrete SVS ridursi a icona sulla barra delle applicazioni di Windows mentre in primo piano inizia la normale installazione delle GTK+ 2. L'unica traccia del fatto che in realtà SVS continua a lavorare dietro le quinte è una icona animata a forma di fulmine nella system tray (fig. 7).

SVS - installazione Gimp - system tray - stop capture 1
fig. 7

Cliccandovi sopra con il tasto destro (fig. 8) potete interrompere in qualunque momento il processo di cattura dell'installazione. Fate attenzione però: si interrompe il processo di cattura dell'installazione, non l'installazione stessa.

SVS - installazione Gimp - system tray - stop capture 2
fig. 8

Terminata l'installazione delle GTK+ 2 vedrete tornare in primo piano la finestra di SVS con il nome del nuovo layer in grassetto per indicare che il layer è già attivo (fig. 9).

SVS - installazione Gimp - 40
fig. 9

Bene, abbiamo terminato la prima parte dell'installazione di Gimp, la preventiva installazione delle librerie grafiche GTK+ 2.

Questo ci ha permesso di vedere come catturare l'installazione di un programma attraverso pochi semplici passaggi:
  • creazione di un nuovo layer;
  • settaggio delle caratteristiche del layer;
  • scelta del tipo di cattura;
  • lancio della cattura dell'installazione all'interno del layer.
La prossima volta vedremo come installare Gimp nel layer in cui sono state catturate le GTK+ 2 tramite la funzione di Update dei layer.

A presto.
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mercoledì 28 marzo 2007

TFR, sceglierlo entro il 30 giugno 2007

L'argomento è importante, toccherà milioni di noi e la scadenza è ormai vicina.

Volevo riprendere una segnalazione fatta sul suo blog da Mauro Lupi che può essere d'aiuto a quanti ancora non hanno le idee chiare sul da farsi (il sottoscritto per esempio).

Buona lettura!
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martedì 27 marzo 2007

Post in fase di aggiornamento

Volevo scusarmi con chi oggi sta visitando il blog aspettandosi nuovi contenuti.
In realtà i post sono in fase di aggiornamento e per stasera dovrei aver terminato.

Chiedo venia... Typing
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venerdì 23 marzo 2007

The Monty Show: seconda puntata

Vi segnalo la seconda puntata del "The Monty Show" di Marco Montemagno.
In questa puntata vengono intervistati...

i 2 fondatori di Bloggers.it, Guido Bellomo e Stefano Vitta.

Argomenti dell'intervista:
  • Bloggers.it;
  • avviare una startup nel campo dei blog;
  • twitter.com;
  • RItalia;
  • Girl Geek Dinners.
Buona visione.
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Post espandibili: la saga dei tag scomparsi

Vi piacerebbe creare dei post espandibili su Blogger?
Di quelli che ne vedi solo la parte iniziale, poi clicchi su qualcosa del tipo "Leggi il resto..." e vedi anche il resto del post.

Blogger lo sappiamo, non ha di default questa comoda funzionalità.
Girando in lungo ed in largo la guida però, sono arrivato ad una pagina intitolata "Come posso creare riassunti Post espandibili?"
L'ho letta e mi sono detto: beh, è semplice. Basta ricopiare il codice dove indicato ed il gioco è fatto.
Seee... a crederci!

Nel paragrafo dedicato alla modifica del CSS viene detto di inserire il codice indicato all'interno dei tag . Beh, chiaro, semplice, lineare... ma poi, questi tag, voi li avete trovati nel modello che utilizzate?
Io uso il modello Harbor che è tra quelli predefiniti di Blogger e no, proprio non lì ho trovati questi tag.

La guida dice anche che se abbiamo il foglio di stile CSS su un altro file dobbiamo aggiungere noi i tag. Mi è venuto il dubbio che fosse questo il mio caso: visto che non ci sono, vanno aggiunti. Ma dove? Booohh...

Poi c'è il paragrafo dedicato all'inserimento del link "Ulteriori informazioni..." o "Continua a leggere..." o come vorremo chiamare il link su cui cliccare per visualizzare tutto il post. Anche qui tutto semplice, basta inserire il codice indicato nel tag <$BlogItemBody>.
E di nuovo: ma voi questo tag, lo avete trovato?

Anche espandendo tutto il codice HTML del modello usando l'opzione "Espandi i modelli widget" non compare da nessuna parte.

Qual'è allora una possibile soluzione?

Quella che ho provato e funziona, proviene da Beta Blogger for Dummies.

Questo blog (in inglese) è una vera miniera di cose utili per i tutti i bloggers che utilizzano Blogger come piattaforma. Appena avrò un pò di tempo gli darò un'occhiata più approfondita e poi vi passo gli appunti e le immagini che ho raccolto.

Nel frattempo provate la soluzione indicata e fatemi sapere com'è andata. Se avete problemi i commenti sono a vostra disposizione, dove posso proverò ad aiutarvi.

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mercoledì 21 marzo 2007

Smiley Xtra 4: inserire faccine nei vostri post

Diamo allora "onore alla tavola" imbandita grazie allo splendido lavoro del team di eXtenZilla. Installeremo un'estensione presente sul portale che permette di inserire emoticons (le "faccine" per intenderci) all'interno dei blog: Smiley Xtra 4.

Nella pagina di Smiley Xtra 4 cliccate sul pulsante Installa: partirà l'installazione (fig. 1).

extenzilla - 1 - pulsante installa adesso
fig. 1

Cliccate sul pulsante Installa adesso ed inizierà il download di Smiley Xtra.
Al termine del download Firefox chiederà di essere riavviato.
Mi raccomando, salvate prima tutto quello che stavate facendo in Firefox (ad esempio scrivere un'e-mail direttamente sul sito del vostro provider) e poi proseguite cliccando sul pulsante Riavvia Firefox in basso a destra (fig. 2) per completare l'installazione.

extenzilla - 2 - installazione finita riavvia firefox
fig. 2

Ripartito Firefox vi attende una breve configurazione per un uso più agevole dell'estensione.

Cliccate sul menu Strumenti --> Componenti aggiuntivi di Firefox. Si aprirà la finestra di gestione dei componenti aggiunti.

Date un'occhiata: è presente tra gli altri, anche il nostro Smiley Xtra 4. Cliccate sul pulsante Opzione per configurare l'estensione (fig. 3).

extenzilla - 3 - configurazione 1
fig. 3

Si aprirà la finestra dove potrete modificare a vostro piacimento i settaggi di Smiley Xtra, ad esempio potreste modificarli come in fig. 4:

extenzilla - 4 - configurazione 2
fig. 4

Non vi resta che far comparire l'icona di Smiley Xtra tra quelle presenti nella barra di navigazione e sarete pronti ad usarlo nei vostri blog.

Cliccate con il tasto destro in un punto vuoto della barra degli strumenti, ad esempio a lato del punto interrogativo (?) e cliccate sul menù Personalizza (fig. 5):

extenzilla - 5 - menu personalizza barra navigazione
fig. 5

Si aprirà la finestra di personalizzazione della barra degli Strumenti (fig. 6):

extenzilla - 6 - finestra personalizza barra degli strumenti
fig. 6

Trascinate l'icona di Smiley Xtra direttamente sulla barra di navigazione nella posizione che vi è più comoda, ad esempio come in fig 7.

extenzilla - 7 - pulsante smiley xtra nella barra degli strumenti
fig. 7

Cliccate ora sull'icona di Smiley Xtra: sul lato destro di Firefox si aprirà una barra contenente le varie faccine disponibili suddivise per categorie e visibili nell'anteprima.

Se avete usato i settaggi suggeriti in fig. 4 sarà sufficiente fare un doppio click sul nome della faccina scelta e usare il comando incolla nella finestra di editing del vostro blog per avere direttamente disponibile il codice HTML nel post che state scrivendo; ecco il risultato:

Tomatoed 2

Non male, eh?
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martedì 20 marzo 2007

eXtenZilla: installare estensioni in italiano per Firefox (e non solo)

Per anni sono stato uno dei tanti utilizzatori di Internet Explorer. In fondo, mi dicevo, che cosa può servire di più per navigare? E' già lì pronto all'uso, le sue quattro cose più o meno le fa... non mi serve altro!

Poi un collega mi mostrò un sito web. Niente di che, un sito come tanti, ma il navigatore no, quello era davvero strano, diverso, veloce e sopratutto, comodo.

Era il mio "primo contatto" con Firefox!

Una delle cose che più apprezzo di Firefox (oltre alla navigazione a schede, il blocco automatico delle finestre popup e tutto il resto) e la sua estensibilità.

Basta installare l'estensione giusta et voilà, in pochi istanti ci si ritrova con una nuova funzionalità perfettamente integrata nel browser di casa Mozilla. E già a fermarci qua staremmo una meraviglia.

Ma il bello viene ora: le estensioni tradotte anche in italiano, grazie allo splendido lavoro della comunità di eXtenZilla.
Se fate un giro sul portale vedrete una quantità impressionante di estensioni tradotte, c'è davvero l'imbarazzo della scelta.

La prossima volta daremo "onore alla tavola" installando Smiley Xtra 4, un'estensioni molto utile a chi come me nella sua piattaforma di blogging non dispone di emoticons (le famose "faccine") da inserire nei post.

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lunedì 19 marzo 2007

Blog: cos'è?

Una possibile risposta è nella puntata zero del The Monty Show, un videoblog a cadenza settimanale ideato da Marco Montemagno.

Personalmente mi sono avvicinato da poco al mondo dei blog dopo aver letto di Sergio Maistrello "Come si fa un blog", un libro che assolutamente consiglio a chi vuole avvicinarsi a questo mezzo espressivo con già un minimo di cognizione sull'argomento.

Nel mio caso il blog è un modo per mettere fuori una mia passione, è il piacere di manifestarla dandogli una forma visibile e condivisibile.

In fondo però il blog è solo il medium utilizzato per esprimersi, le motivazioni per cui lo si fà, beh, sono tante quante i blog stessi... qual'è la vostra?
E cos'è un blog per voi?

Nel frattempo, buona visione.
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venerdì 16 marzo 2007

VirtualBox: come aggiornarlo ad una nuova versione

Aggiornamento del 31 marzo 2008

Dalla versione 1.5.6 di VirtualBox, questo post è da ritenersi obsoleto; fate riferimento al post "VirtualBox 1.5.6: il suo presente, il suo futuro" per le novità nella procedura.

Nel caso riutilizziate macchine virtuali create con precedenti versioni di VirtualBox, ricordatevi di aggiornare le VirtualBox Guest Additions al loro interno; se create macchine virtuali ex-novo seguite le procedure per la prima installazione delle VirtualBox Guest Additions.

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Aggiornamento del 5 settembre 2007
Il post, aggiornato nella procedura, resta valido anche nelle versioni successive di VirtualBox.
Nel caso riutilizziate macchine virtuali create con precedenti versioni di VirtualBox, ricordatevi di aggiornare le VirtualBox Guest Additions al loro interno.

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Questo post prende spunto dalla notizia che riportavo ieri dell'uscita della nuova versione di VirtualBox, la 1.3.8.

Almeno per ora non esiste la possibilità di aggiornare VirtualBox direttamente dalla vecchia versione, occorre prima disinstallarlo e poi reinstallarlo. La procedura non differisce comunque dalla classica disinstallazione di qualunque programma Windows, vediamola nel dettaglio.

Prima di procedere con la disinstallazione, salviamo le macchine virtuali già create (non si sa mai che qualcosa vada male).
Aprite l'Esplora risorse e cercate la cartella C:\Documents and Settings\Nome Utente\.VirtualBox: è qui che vengono salvate le macchine virtuali (cartella VDI) e le loro configurazioni (cartella Machines). Fate una copia di tutta la cartella .VirtualBox.

Bene, siamo pronti per disinstallare VirtualBox.
Andate nel Pannello di Controllo, cliccate su Installazione Applicazioni e Cambia (fig. 1).

VirtualBox - aggiornarlo - 4 - disinstalla
fig. 1


Partirà la disinstallazione di VirtualBox (fig. 2).

VirtualBox - aggiornarlo - 5 - disinstallazione - remove
fig. 2


Cliccate su Remove per procedere con la disinstallazione. Vi verrà richiesto per conferma se volete rimuovere VirtualBox, cliccate ancora su Remove(fig. 3).

VirtualBox - aggiornarlo - 6 - disinstallazione - remove 2
fig. 3


Partirà finalmente la disinstallazione, quando sarà conclusa cliccate su Finish (fig. 4).

VirtualBox - aggiornarlo - 8 - disinstallazione - terminata
fig. 4


La disinstallazione non cancella la cartella .VirtualBox, per cui le nostre macchine virtuali sono al sicuro. Vi verrà chiesto di riavviare Windows per concludere correttamente la disinstallazione, chiudete tutte le applicazioni eventualmente aperte e riavviate cliccando su Yes (fig. 5).

VirtualBox - aggiornarlo - 9 - disinstallazione - restart
fig. 5


Bene, il tempo di riavviare il vostro PC e sarete pronti a reinstallare la nuova versione di VirtualBox nel modo che abbiamo già visto in un precedente post (Virtualizzazione: installiamo Virtualbox).

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giovedì 15 marzo 2007

Nuova versione per VirtualBox: la 1.3.8

Volevo segnalare l'uscita della nuova versione di VirtualBox: la 1.3.8.

Sono stati risolti alcuni bug e la versione Host Linux (cioè da installare su Linux) conta su un supporto per un maggior numero di versioni di Linux.

La lista completa delle novità sul sito di VirtualBox.

Buon aggiornamento.

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venerdì 9 marzo 2007

SVS: installazione del programma

Iniziamo con lo scaricare il necessario per l'installazione e cioè:
Non vi preoccupate se si tratta di una versione beta, la uso già da un bel pò senza aver mai avuto problemi di sorta.

Terminato il download un bel doppio click sul file scaricato: partirà l'installazione (fig. 1).

1_SVS_installazione_inizio
fig.1

Clicchiamo su Next, inseriamo la Product Key (fig. 2) e clicchiamo ancora su Next.

1_SVS_installazione_product key
fig. 2

Selezione ora l'opzione Software Virtualization Admin Tool (fig. 3).
L'Admin Tool permette di gestire tramite interfaccia grafica SVS sicuramente più comoda dell'interfaccia a linea di comando da cui altrimenti saremmo costretti ad agire.

SVS_installazione_select Admin Tool
fig. 3

La configurazione è terminata, non ci resta che far partire l'installazione cliccando 2 volte su Next.

Terminata l'installazione SVS potrebbe chiedervi di riavviare Windows, chiudete tutte le applicazioni aperte e riavviate.

E' tutto.
La prossima volta andremo sul concreto virtualizzando il nostro primo programma.

Alla prossima allora.
@:\>

giovedì 1 marzo 2007

SVS: installare programmi per finta

Una cosa che ho sempre faticato ad accettare sin dai tempi di Windows 95 è che quando installi un programma, è per sempre.

Lo installo, lo provo, e se non mi piace o non è quello che mi serve, voglio disinstallarlo!
E quando ho finito voglio trovare tutto com'era prima.
Macchè.
  • Qualche chiave non viene cancellata dal registro di Windows;
  • file e cartelle restano disseminate sull'hard disk;
  • sfortuna delle sfortune, terminata la disinstallazione, alla successiva partenza Windows si impunta con messaggi di errore o nei casi peggiori, il blocco.

Memore proprio delle mie esperienze con Window 95 ho cercato programmi che potessero effettuare la disinstallazione delle applicazioni in maniera semplice ed efficacie.

Beh, non è che siano tutto questo granché. Ho provato uno dei più blasonati e:
  • mi scocciava con domande su cosa fare di questo file o quella cartella (ma hai preso nota o no di cosa ha modificato il programma... se non lo sai tu cosa fare, figurati io);
  • ogni tanto per motivi oscuri si fumava uno dei file in cui aveva appuntato le modifiche in fase d'installazione rendendo impossibile la disinstallazione (e lì giù con la disinstallazione classica, ma allora tanto vale non perdere proprio tempo con tutto questo marchingegno).

Poi ho scoperto SVS (Software Virtualization Solution).
SVS introduce una nuova dimensione nel concetto di installazione di un'applicazione.
Avviato prima dell'installazione di un programma esso pone uno strato software sopra Windows detto layer che cattura tutta l'installazione al suo interno.
Il programma crede di essersi installato direttamente su Windows, ma in realtà si è installato su questo strato software (layer) posto sopra Windows come una pellicola protettiva.

Quali sono i vantaggi?

- Window non viene modificato.
Catturando tutta l'installazione di un programma all'interno del layer, Window non viene minimamente modificato.

In questo modo protremo fare tutte le prove che vogliamo senza preoccupazione di sorta perchè basterà cancellare il layer e tutto il programma catturato all'interno viene eliminato completamente.

- L'applicazione diventa trasportabile.
Questa è una delle vere novità di SVS. Il layer può essere salvato in un file con tutta l'applicazione che contiene al suo interno.

Se abbiamo SVS installato su un altro computer, basterà ricaricare il layer salvato ed in pochi secondi avremo il programma perfettamente funzionante.

- Si può creare una copia di sicurezza dell'installazione.
Un'altra grande comodità. Immaginate di aver installato la vostra copia di Microsoft Office su SVS, potete salvare il layer corrispondente su un supporto come un DVD o un secondo disco rigido.

Nella malaugurata ipotesi Window smettesse di funzionare e vi tocca reinstallarlo, non dovrete reinstallare anche Microsoft Office, ne tutte le applicazioni che avrete virtualizzato con SVS.

Sarà sufficiente caricare il salvataggio del layer e in pochi secondi la vostra applicazione sarà perfettamente funzionante

- Si possono installare più versioni della stessa applicazione senza che entrino in conflitto fra loro.
Questo è un altro grande punto di forza di SVS. Immaginate di voler provare il nuovo Explorer 7 senza però perdere l'Explorer 6 già installato sul computer e avere la possibilità di tornare indietro nel caso non vogliate tenerlo.

Installiamo Explorer 7 in un layer ed il gioco è fatto. Le modifiche al sistema saranno visibili solo nel layer, basterà attivarlo e potremo provare l'Explorer 7, disattivandolo torneremo alla situazione preesistente.

Naturalmente non ci possiamo aspettare che un programma virtualizzato in SVS sia veloce come uno installato normalmente.

L'interposizione del layer fra Windows e programma assorbe una certa potenza di elaborazione, ma questa non è mai eccessiva (si parla di un 2-5 per cento della potenza del processore).
Questo significa che su un computer non troppo datato la differenza fra un programma installato come al solito ed uno installato in SVS è in pratica inavvertibile.

E nemmeno possiamo virtualizzare tutti i programmi che ci pare.
Driver di sistema, antivirus, firewall e tutti quei programmi che devono interagire a basso livello con il PC è meglio non installarli in SVS.

Beh, che dire, SVS è davvero un gran bel programma!
Non resta che scaricarlo da qui e provarlo, la prossima volta se vorrete lo faremo insieme.

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